Fini si fa la «corrente» Ma in Liguria gli ex An non vogliono strappi

Li chiamano già i «finiani» di Liguria. Ma è un’etichetta - questa che rimanderebbe direttamente a una sorta di corrente di seguaci del presidente della Camera, pronta, chissà, anche a rompere col Pdl - che loro, i promotori del convegno «Finanziaria e futuro» in programma domani sera alle 20 e 30 nel palazzo della Provincia di Savona, rifiutano con decisione. A partire dall’onorevole Enrico Nan, che si è assunto onori e oneri di presentare l’iniziativa, dopo l’intervento di Alfredo Biondi e appena prima di introdurre la tavola rotonda moderata da Arturo Diaconale e «apparecchiata» per Alberto Gagliardi, Egidio Pedrini, Sandro Sambin, Sergio Cappelli, Graziano Falciani e Isabella Susy De Martini. I quali, a loro volta, sono pronti ad aggiungere un posto a tavola all’invitato d’onore, quell’Italo Bocchino, vicecapogruppo vicario del Popolo della libertà a Palazzo Montecitorio e componente della Commissione Affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e degli Interni, che è tra i padri fondatori - ricorda proprio Nan - del «matrimonio tra Alleanza nazionale e Forza Italia e, oggi, tra i principali sostenitori di istanze legate a una maggiore democrazia interna al centrodestra».

Ed è questo il punto chiave del convegno di domani e di tanti altri piccoli passi che l’hanno preceduto: l’esigenza, cioè, di garantire un maggiore coinvolgimento della base del partito, un aperto e franco confronto delle idee, una pronta attenzione alle diverse istanze e sensibilità di iscritti, simpatizzanti e, più in generale, (...)

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