Finita la luna di miele a La7: i sindacati attaccano Mentana

L’accusa è di quelle che fanno tremare (o forse no) i polsi: comportamento antisindacale.
Ma lui, non solo non trema, ma sembra francamente che sì, insomma, se ne freghi altamente. Accade a La7 cioè la «rookie television», la tv rivelazione, che si è già distinta per certe sorprendenti performance di ascolti. Risultati eccellenti che, guarda caso, spesso mandano in orbita lui e il suo tg. Lui è Enrico, “Mitraglietta”, Mentana, chiamato letteralmente in causa dalla squadra dei suo giornalisti che, in associazione con l’Associazione della stampa romana, e per il tramite dell’avvocato Bruno Del Vecchio, l’hanno messo alla pubblica gogna giudiziaria per la sua ostinata chiusura verso le «regole» delle relazioni sindacali.
«La goccia che ha fatto traboccare il vaso - spiegano alla Federazione della stampa - è stata il rifiuto del direttore di leggere nel Tg il comunicato della Fnsi stessa che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici, indetto nell’ambito della mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil e Ugl contro la manovra del governo Monti. Un rifiuto irricevibile e contrario a quanto previsto dagli accordi collettivi di lavoro». Di parere evidentemente opposto Mentana, che ai sindacati dei giornalisti e al suo comitato di redazione ha mandato a dire, anzi le ha dette direttamente senza perifrasi le seguenti “concilianti” parole: «Così come durante il tg non ho mai letto comunicati di Telecom, ovvero del mio editore, non vedo perché dovrei leggere quelli dei sindacati. La Federazione della stampa non può comportarsi come quelle aziende che pretendono la pubblicazione dei loro comunicati. Sono rituali, che se mai hanno avuto un senso, certo non lo hanno ora. Faccio il giornalista e dò notizie per i telespettatori, non leggo comunicati di altri». Asciutto quanto innegabilmente chiaro, il direttore. Un po’ piccati è forse anche colti in contropiede da questa «refrattarietà» di Mentana, i giornalisti sindacalisti della stampa romana per bocca del segretario Paolo Butturini hanno replicato duramente: «Non possiamo consentire ad alcuno di contravvenire alle regole sindacali. Ho più volte richiamato il direttore del Tg de La7 a un comportamento più conciliante e al rispetto del contratto, mi dolgo che questi richiami siano caduti nel vuoto. Specialmente in questo momento difficile per il Paese e per la nostra categoria, possiamo discutere molte cose, ma non la tutela dei colleghi e dei diritti sindacali così come sono normati nel contratto collettivo». A parte quel «normati» da brivido, improbabile che “Mitraglietta” abbia tremato.

Certo in questa diatriba ci sono tutti i sintomi di una luna di miele molto meno dolce tra lui e la sua redazione, ma anche avant’ieri, lunedì 12 dicembre, il TgLa7 delle 20, diretto e condotto da Mentana, ha realizzato il 9,70% di share media con oltre 2,6 milioni di telespettatori (2.613.991) e 4 milioni di contatti, toccando picchi di quasi 3 milioni (2.957.032, alle 20.29) e del 10,81% di share (alle 20.20). Quindi, forse, meglio dare notizie, che leggere comunicati.

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