Finmeccanica vince la battaglia per Drs

da Milano

Incertezza fino all'ultimo, ma alla fine Finmeccanica ce l’ha fatta e acquisirà la società statunitense Drs Technologies. Dopo estenuanti trattative e previsioni ottimistiche, l’operazione sembrava cosa fatta; poi, improvvisamente, ieri si sono diffuse sensazioni d’incertezza provocate dal prolungarsi del cda di Drs. Parallelamente, si andavano diffondendo voci su una possibile contro-offerta da parte di un altro potenziale acquirente. Alla fine, il via libera.
Drs è un obiettivo pregiato, un colosso con oltre 10mila dipendenti e 2,8 miliardi di dollari di fatturato (che saliranno a 3,2 miliardi nell'anno fiscale 2008). Finmeccanica sborserà 5,3 miliardi di dollari, circa 3,43 miliardi di euro, accollandosi debiti per 1,2 miliardi di dollari e offrendo agli azionisti della public company 81 dollari per azione con un premio del 32% sui corsi di Borsa degli ultimi 30 giorni. Negli ultimi 12 mesi il titolo era andato in altalena, scendendo fino a 44 dollari, per poi risalire fino a 63 dollari prima che si diffondessero le indiscrezioni sull’interesse italiano.
Il timing dell'operazione è propizio, per tre motivi: per il rapporto di cambio favorevole tra dollaro ed euro, il momento poco brillante dei corsi di Borsa statunitensi e il rischio che qualche concorrente, come Bae Systems, potesse soffiare l'affare. Ed era infatti Bae più che Eads ad avere i soldi e l'aggressività per una mossa del genere.
Per finanziare l'acquisizione di Drs, Finmeccanica pensa di ricorrere in prima battuta alla leva dell’indebitamento, poi procederà a quell’aumento di capitale già autorizzato lo scorso anno, che le consentirà di ottenere oltre 1 miliardo di euro. Procederà all’emissione di bond e alla cessione di asset. Probabilmente anche operazioni di «disimpegno» dai settori non core, come quello dell'energia e dei trasporti, l'ingresso di partner nel settore degli armamenti (Oto Melara), forse qualche operazione di razionalizzazione immobiliare. Anche valutati gli assetti di Drs, una mini-conglomerata, che ha comprato di tutto e di più in tempi rapidi saranno esaminati. In pratica Drs ha seguito, in piccolo, lo stesso modello di crescita aggressiva adottato a suo tempo dalla L-3 di Frank Lanza. Proprio per questo, buona parte del cash flow è utilizzato per ridurre gradualmente l'indebitamento. Ma non tutto quello che ha in pancia Drs è cruciale per Finmeccanica.
La società guidata da Pier Francesco Guarguaglini con questa operazione brucerà tutte le «cartucce» finanziarie che aveva destinato alla crescita. Ma consegue l'obiettivo strategico desiderato e potenzierà le attività elettroniche.
L'acquisizione di Drs è comunque sottoposta al vaglio delle autorità statunitensi, sensibilissime alla protezione della tecnologia nel campo della difesa/sicurezza. Finmeccanica è sicuramente in grado di soddisfare queste richieste, con la creazione di opportuni firewall e limitazioni di accesso, come ha già fatto in Gran Bretagna.


Il difficile verrà comunque dopo il closing dell'acquisizione: Finmeccanica dovrà integrare Drs con le attività elettroniche italiane e britanniche, evitando le sovrapposizioni, razionalizzando le attività di ricerca e sviluppo, così come il catalogo prodotti. Senza contare che Drs ha attività che in Finmeccanica sono distribuite tra Selex Galileo, Selex Communications, Selex Sistemi Integrati, Elsag Datamat. Una vera sistemazione del settore non richiederà meno di due anni.

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