Dopo aver consentito ai barbieri la fondamentale apertura del lunedì, accogliendo così lappello del popolo italiano che non chiedeva altro, la rivoluzione liberista del governo aveva preso di mira unaltra categoria non più al passo coi tempi, nonostante il proprio lavoro consistesse proprio nellandare e venire: quella dei tassisti. Più auto gialle (anzi: bianche) a disposizione e tariffe concorrenziali per tutti, fu lo slancio di novità. Ma liberati anchessi, i tassisti, dai vincoli che limitavano la corporazione - con lesito pari allo zero che qualunque cittadino può da solo constatare quando cerca e poi paga un taxi - in molti hanno cominciato a domandarsi: possibile che limmobilismo della società italiana dipenda dai barbieri e dai tassinari, come li chiamano a Roma? Possibile che per dare uno scossone al mercato del lavoro si debba partire da questi lavoratori, i quali tra laltro non risultano essere ai vertici delle classifiche di ricchezza nazionale?
Forse sarà per questo che la maggioranza ha scelto dalzare astutamente e coraggiosamente il tiro. Tantè che a protestare, adesso, sono addirittura i notai. Vuoi mettere. Oggetto della loro arrabbiatura è un emendamento che la commissione Attività produttive della Camera ha presentato al disegno di legge-Bersani allesame dellassemblea. Vale la pena di cogliere il senso di questa proposta, perché rispecchia al meglio che cosa alcuni intendano per «spirito liberista». Il testo ha la giusta pretesa di «semplificare il passaggio degli immobili» di valore catastale «non superiore a 100mila euro», dunque gran parte delle nostre abitazioni. Si dice che lautenticazione degli atti di cessione e di donazione di questi beni potrà essere fatta gratuitamente nei Comuni. Straordinario: gratis, anziché pagando dai notai. Ma i Comuni si faranno anche carico di redigere e controllare gli atti di compravendita? Impossibile. Toccherà «alla parte acquirente, donataria o mutuataria», cioè a noi «comuni» mortali, incaricarsi della cosa più importante, eventualmente rivolgendoci «agli avvocati abilitati al patrocinio da almeno cinque anni muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nellatto». Dunque, la cosa non è gratis, e al posto del notaio ci ritroveremo lavvocato, ecco la nuova libera scelta in libero Stato. Il quale avvocato, oltre a svolgere una professione di tuttaltro tipo e a non essere un pubblico ufficiale, dovrà a sua volta e prevedibilmente rivolgersi a un notaio per sapere come si fa, e comunque ci farà pagare almeno altrettanto. Mica esercitano gratis, gli avvocati. Ma soprattutto: chi darà al cittadino la certezza che lacquisto o la vendita della propria casa saranno avvenuti con la massima garanzia giuridica, garanzia per avere la quale ci siamo finora rivolti al notaio che è un «servitore dello Stato» con tanto di sigillo, e con atti che infatti si compiono in nome della «Repubblica italiana»?
Probabilmente i fautori di questo liberismo da ridere e da piangere diranno: avendo contro i tassisti e i notai, vuol dire che stiamo facendo le cose per bene, senza sconti per nessuno.
f.guiglia@tiscali.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.