Fiorani coinvolge ancora Fazio «Lo informai passo per passo»

Il manager ancora in cella parla dell’ex banchiere centrale e degli appoggi avuti per la scalata Bpi. Ieri sotto il torchio per ore il suo braccio destro Gianfranco Boni

Stefano Zurlo

da Milano

Passo passo. Antonio Fazio seguiva dettaglio per dettaglio la scalata ad Antonveneta condotta da Gianpiero Fiorani. Altro che arbitro imparziale. Dal carcere di San Vittore, dove è detenuto ormai da un mese, l’ex amministratore delegato della Banca popolare italiana racconta tutta un’altra storia: avrebbe svelato in anticipo le sue mosse al Governatore. In particolare, gli avrebbe fornito l’elenco dei partecipanti alle scalate. Insomma, la lista dei concertisti. E le quote in mano a ciascuno degli alleati che si muovevano dietro le quinte.
Per la verità, le dichiarazioni che filtrano da San Vittore non rappresentano una novità. Il Giornale già a dicembre aveva spiegato che Fiorani puntava il dito contro il Governatore e sempre il Giornale aveva avanzato l’ipotesi che il nome di Fazio fosse stato iscritto nel registro degli indagati per aggiotaggio. Quell’indiscrezione non ha per ora trovato conferma, ma le frasi attribuite a Fiorani vanno proprio in quella direzione. E si saldano in qualche modo con quanto detto da Chicco Gnutti nell’interrogatorio della vigilia di Natale: lui non era convinto dell’appoggio del Governatore alla scalata, ma fu lo stesso Fazio a rassicurarlo in un colloquio privato organizzato dal solito Fiorani fra la fine del 2004 e l’inizio del 2005.
Tutto falso, secondo Fazio che ha smentito attraverso il suo legale, Franco Coppi. I verbali dei principali protagonisti di questa storia però lo contraddicono e la posizione dell’ormai ex Governatore, già pesante dopo la contestazione dell’insider trading, si aggrava giorno per giorno.
L’indagine va avanti, anche se i tempi paiono molto lontani dal tempismo di Mani pulite: la giornata è occupata quasi per intero dall’ennesimo, lunghissimo interrogatorio dell’ex direttore finanziario di Bpi Gianfranco Boni, cominciato prima di mezzogiorno e proseguito ad oltranza fino a tarda sera. Alla fine, i suoi difensori chiedono la scarcerazione dell’ex dirigente.
Intanto a Roma gli ispettori Arcibaldo Miller e Francesca Giaquinto hanno cominciato a pesare gli elementi raccolti nella loro trasferta milanese.

Miller sottolinea per ora il clima di «collaborazione» con i Pm milanesi: non è poco dopo anni di polemiche e scintille fra le due città. Ora gli inviati del ministro dovranno stabilire se tornare a Milano per approfondire le ricerche sulle intercettazioni e sulle fughe di notizie.

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