Fiorentina col vento in poppa Pazzini-Vieri staffetta del gol

da Firenze

Cesare Prandelli l'aveva Previsto: Pazzini mattatore nel derby. Il tecnico toscano ha vista lunga e notevole intuito. Al suo giovane bomber sono stati sufficenti 15 minuti per scrollarsi finalmente di dosso l'ingombrante fantasma di Toni. Per lui una partita all'altezza della situazione, un gol da cineteca, un assist perfetto per il raddoppio del (solito) Mutu e l'uscita tra gli applausi quando il tecnico bresciano lo ha richiamato in panca per la consueta staffetta con Vieri. E proprio Bobo ha messo il terzo sigillo su questa vittoria, netta, mai in discussione. Perché la Fiorentina ha disposto dell'avversario a proprio piacimento, per 45 minuti in campo, a macinare gioco, c'è stata solo la formazione dei Della Valle, ancora imbattuta dall'inizio di stagione e ormai arrampicata sulle posizioni di classifica che contano. Che la Fiorentina fosse in giornata positiva lo si era capito subito, seguendo i tentativi di Montolivo prima e Mutu a seguire: poi la prodezza di Pazzini, sforbiciata vincente a raccoglier un pallone girato di testa da Semioli, aveva dato anche concretezza all'azione dei viola. Bravi a raddoppiare dieci minuti più tardi grazie ad uno scambio di cortesie tra Pazzini e Mutu. Ma il Siena è stato una vera delusione. Nemmeno un tentativo serio nella prima frazione di gioco, Maccarone abbandonato a se stesso nella morsa di Gamberini e Dainelli, un centrocampo spesso infilato in velocità dall'avversario. La grande giornata di Liverani, la grinta di Donadel e la classe di Montolivo non lasciavano chances ai bianconeri di Mandorlini. Meglio i bianconeri nella ripresa e quando Maccarone si è svegliato, ha avuto sui piedi il pallone che avrebbe potuto riaprire la sfida (7) ma Frey gli chiudeva lo specchio con perfetta scelta di tempi. Il Siena ha cercato di prendere coraggio, Jarolim, finché è rimasto in campo, e Codrea hanno supportato meglio Maccarone, maltrattato oltre che dai due centrali di Prandelli, da un arbitro assai approssimativo. C'è stato un fallo su Portanova non rilevato durante una mishia in area viola, Loria si è prodotto in una delle sue acrobazie ma è bastato un contropiede, con i bianconeri scoperti sulle fasce, per far capire a Mandorlini che la Viola aveva deciso di scherzare per 25 minuti.

E così discesa di Semioli e pallone nel mezzo dove Bobo, appostato, non poteva fallire. Prandelli recuperava una preziosa pedina come Jorgensen e scopriva di essersi lasciato alle spalle anche la Roma. Sognare è difficile, ma non impossibile.

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