Nel deserto dell’Hypo-Arena di Klagenfurt, fanno più rumore i buu razzisti che i tifosi romeni e un centinaio di Ultrà Italia, gruppo di estrema destra spesso al seguito della Nazionale, riservano a Balotelli, oltre agli insulti all’indirizzo dell’«oriundo» Ledesma. «No a una nazionale multietnica», lo striscione esposto. Degli azzurri di Prandelli, invece, segnali scarsi e debolissimi. Solo un autogol nasconde i problemi (grossi) del nostro ct e in generale del nostro calcio.
La nazionale «sperimentalissima», con due allenamenti e 48 ore di convivenza alle spalle, funziona male: lenta nelle idee e nei movimenti, senza automatismi - ma quello era scontato -, con giocatori esordienti che faticano a inserirsi nel mosaico del ct (l’inedito 4-3-1-2), impegno, grinta e determinazione solo nella ripresa con i grossi «calibri» in campo - dal piede di Pirlo nasce il gol azzurro, con Marica che devia il tocco di Quagliarella dopo aver segnato la rete del vantaggio - che salva parzialmente la serata.
Così la non esaltante Romania di Lucescu jr. (sofferto il suo cammino nel girone di qualificazione a Euro 2012) sembra una squadra vera, abile nel pressing e sempre pronta a ripartire.
In attesa di riproporre il progetto Cassano-Balotelli e di aprire la porta ad altri oriundi, Prandelli dovrà lavorare moltissimo, archiviando in fretta il 2010 da brividi. Da segnalare gli infortuni di Chivu (sospetta elongazione, un’altra tegola per Benitez) e De Rossi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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