Il laboratorio "fasciomunista" non ha mai aperto. Doveva essere una rivoluzione politica, un esempio che facesse da apripista a modelli da applicare a livello nazionale. Si è rivelato un clamoroso flop. Per tutti coloro che ci hanno creduto. Che poi in realtà si contavano sulle dita delle mani. Erano Bocchino, Granata, Fini (anche se ha cercato di darlo poco a vedere, trincerandosi dietro il ruolo istituzionale ricoperto), Pennacchi e qualche altra sparuta frangia dei futuristi. La batosta per tutti questi è stata grande. Perché il candidato sindaco della lista Pennacchi per Latina-Fli, Filippo Cosignani, si è fermato all’1,06%, cioè soli 831 voti. E la lista Fli ha fatto ancora peggio, accumulando solo 526 voti, pari allo 0,69%. Briciole.
Giovanni Di Giorgi, candidato del centrodestra, è stato eletto sindaco di Latina al primo turno, con il 50,9% dei voti, contro il candidato del centrosinistra Claudio Moscardelli, fermo al 35,5%. E pensare che l'esperimento "futurista" era balzato alle cronache di diversi quotidiani, che prevedevano aria di cambiamento in quel di Latina e vedevano nella figura prorompente dello scrittore del "Fasciocomunista" un fomenta popolo capace di trainare il partito di Fini verso nuovi orizzonti. Speranze nutrite soprattutto dai pasdaran Bocchino e Granata. "Questa operazione è un'operazione "futurista" e quindi aperta a ogni operazione politica. Noi contiamo di arrivare al ballottaggio con il nostro candidato, in caso contrario siamo aperti a 360 gradi. Quello che faremo al secondo turno chiedetelo agli altri candidati quando dovranno scegliere fra noi e i nostri avversari", recitava l'errata profezia di Bocchino.
"Sul nostro progetto giochiamo una partita non rivolta al passato, una grande provocazione futurista di fronte alle facce prive di espressione di certi ministri e a un presidente del Consiglio inqualificabile", ostentava sicurezza Granata. Speranze vane e spezzate. Considerando che l'on. Fabio Granata ha preso 50 voti...(hanno fatto peggio l'on. Claudio Barbaro con 14 voti e il direttore del Futurista, Filippo Rossi con 6 voti). Evidentemente però nella campagna elettorale del premio Strega qualcosa non ha funzionato. Non sono bastate le invettive, gli insulti e le evocazioni golpiste di Pennacchi, quando per esempio concordava con Asor Rosa sull'intervento dei carabinieri per destituire il premier o quando affermava che "stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi e che uno come lui i fascisti l'avrebbero spedito al confino...". O ancora quando alla presentazione a Montecitorio della sua lista, in mezzo a Granata e Bocchino disse che: "Paragonare Berlusconi a Mussolini è un'offesa a Mussolini".
O magari non ha convinto il programma dello scrittore tutto coppola e sciarpa rossa di seta con cravatta. Un programma che prevedeva di "ricostruire un nuovo pensiero forte collettivo, uno spirito unitario, quello che univa pure Togliatti e Guareschi. Dobbiamo ricostruire l’unità del popolo, quella di Mao, dobbiamo ricostruire la libertà: ma di tutti, non solo quella di Berlusconi e della sua famiglia". Il comunismo di Mao e di Togliatti insieme con Bocchino e Granata: un mix probabilmente troppo esplosivo.
A prendere in giro i falchi di Fli ci si è messo pure la colomba Adolfo
Urso, che ha commentato così il risultato a Latina: "Fli allo 0,87.
Nemmeno i parenti.... Perché Fli va meglio dove si allea con il
centrodestra,
come a Grosseto con il 10 per cento, e scompare quando appare
fasciocomunista come a Latina, con meno dell’1?". Una domanda retorica
alla
quale ha risposto a distanza proprio il falco Fabio Granata: "Se
qualcuno vuole strumentalizzare l’esperimento/provocazione di Latina per
tornare
dal padrone dal quale non si è mai staccato lo faccia
immediatamente....".
Intanto dal quartier generale di Fli arrivano sentiti ringraziamenti nei confronti di Pennacchi: "Ringraziamo il Premio Strega
Antonio Pennacchi per l’impegno profuso e per aver affiancato il suo nome a quello di Futuro e Libertà. Il risultato elettorale di Latina non ci
premia, ma siamo certi che rappresenta un importante punto di partenza per raggiungere quell'organizzazione e quel radicamento necessari alla
crescita di Futuro e Libertà", dichiarano in una nota congiunta il capogruppo alla Camera di FLI, Benedetto Della Vedova, e il deputato e
coordinatore del Lazio, Antonio Buonfiglio.
Ma come l'ha presa Pennacchi? Bene, a giudicare da quanto ha dichiarato al Messaggero, quando ancora non era concluso lo spoglio.
"Se alla fine, quando ci saranno i dati definitivi, risulterà che ho preso i voti sarò contento. Sennò peggio per voi, per chi non ha creduto nella mia proposta. Io resto della mia idea. Alla fine un lavoro ce l'ho". Contento lui...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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