da Milano
«Ma cosè sto Piddì?», chiedono gli studenti di fronte ai candidati ulivisti che li intercettano per il volantinaggio in vista delle primarie di domenica prossima. «E perché dovremmo pagare un euro per votare?».
Per capire quanto ampia sia la breccia aperta dallantipolitica, si deve andare al «Parini». Storico liceo classico di sinistra dove i candidati veltroniani si ritrovano per convincere la meglio gioventù milanese a partecipare alle primarie, aperte ai sedicenni. Peccato che i ragazzi, sia pure in un liceo engagé, non manifestino alcun entusiasmo. Un soprassalto dinteresse savverte solo quando, dopo gli opuscoli di presentazione del Pd, il vademecum per il voto e la fotocopia della «lettera di Veltroni ai più giovani», si vedono consegnare linvito per la festa di domani sera, che garantisce un free drink in discoteca. Programma più che passabile per un giovedì sera.
Per il resto, al più malcelata indifferenza. E dire che i veltroniani ce la mettono tutta. Per questo volantinaggio comune hanno anche superato le divisioni tra liste concorrenti. Nei drappelli di ragazzi si fa largo Milly Moratti: «Piacere, sono capolista della lista Con Veltroni - Ambiente, innovazione, lavoro e sinistra nel collegio Milano 1». Dove se la vedrà con Barbara Pollastrini, che guida i «Democratici lombardi per Veltroni» e allingresso del Parini arriva quando gli studenti sono quasi tutti andati via. E prova a superare il muro alzato da tre ragazze che la scrutano incuriosite («Ma chi è quella signora? Una ministra, davvero?») con domande tipo «Quali progetti avete per il futuro?». Inutile.
Più didascalica lady Moratti. Che insiste a spiegare ai ragazzi che si vota su liste bloccate - «Basta una croce» -, che ci sono due assemblee costituenti una regionale e una nazionale (e qui gli sguardi si fanno alquanto svagati), che a livello nazionale ci sono due liste diverse per Veltroni («Ma la nostra è più innovativa») contro Letta, che però a livello regionale cè un candidato unico anche per Letta... e poi si accorge che non è il caso di andare oltre perché si intercettano solo sguardi assenti. «Daltronde anche noi... sistema più complicato non potevamo scegliere», sbuffa un altro candidato.
Non va meglio alluniversità Statale, dove volantina per una decina di minuti il presidente della Provincia Filippo Penati. Non giova larrivo in auto blu, parcheggiata in bella vista. Molti ragazzi rifiutano, sebbene Penati - che pure di volantinaggi se ne intende di più - provi a sedurli con frasi tipo «Stiamo facendo un partito nuovo, per i giovani». «Fate cose per i problemi dei giovani», risponde uno.
E così davanti ai licei in tutte Italia.
giuseppe.salvaggiulo@ilgiornale.it
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