Foibe, le immagini della vergogna

In fila per due. Ignari verso un atroce destino nelle foibe di Basovizza e Castrena. O anche il triste recupero dei corpi nelle voragini carsiche di Vines. Ecco alcuni degli scatti della mostra «Foibe: martiri dimenticati» che punta i riflettori su un capitolo doloroso e per troppo tempo censurato della storia italiana. L’esposizione ha aperto i battenti ieri e rimarrà a disposizione dei visitatori fino al 24 febbraio con in primo piano foto, filmati d’epoca e testimonianze originali. Il percorso espositivo ripropone la triste storia di miglia di abitanti dell’Istria e della Dalmazia uccisi alla fine della seconda guerra mondiale nelle foibe, le voragini rocciose a forma di imbuto rovesciato, dall’esercito di Tito perché non hanno accettato di essere incorporati in un altro Stato. A ospitare la mostra è il suggestivo rifugio antiaereo del palazzo degli uffici della società Eur Spa, a piazzale Adenauer.
La mostra propone un racconto per immagini attraverso 100 foto; in più è allestito uno spazio multimediale per consultare libri e ascoltare le interviste dei protagonisti: fra questi la professoressa Licia Cossetto, sopravvissuta all’eccidio e sorella di Norma, torturata e infoibata. Spazio poi a un gruppo di sette sculture che l’artista Giuseppe Mannino ha eseguito proprio su questo tema in occasione di una mostra a Berlino nel 2005 e alle tele di Rocco Cerchiara e Andrea Cardia.
Cuore della mostra è la presentazione in anteprima del restauro del documentario storico Foibe. Martiri dimenticati, prodotto dall’associazione nazionale Dalmata. È il primo cortometraggio a carattere scientifico presentato in Italia sul tema delle foibe e realizzato nel ’94.

Il video, che allora è stato distribuito in allegato al settimanale Il Borghese, si è rivelato un documento shock per il pubblico perché ha mostrato per la prima volta questa tragedia in tutta la sua truce violenza. Ingresso gratuito.

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