Con la fantastica volata vincente in testa dal primo allultimo metro di Lisa America alla media record di 1121, si è aperta domenica notte a Follonica una nuova era del trotto italiano. Dopo un decennio di non facile gestazione, infatti, venerdì ha visto la luce il nuovo ippodromo di Follonica e già domenica la piccola campionessa figlia del divino Varenne si è aggiudicata il primo gran premio nellavveniristico impianto della Maremma.
Si dirà: nellippica cè una crisi da mettere paura agli investitori, eppure cè ancora qualche coraggioso in grado di spendere oltre quaranta milioni di euro per costruire ex novo un ippodromo da lasciare sbalorditi. Protagonisti dellimpresa Roberto Morsiani e Marzia Granelli che hanno presentato con legittimo orgoglio il loro gioiellino. Un impianto ultramoderno che si estende su una superficie di 35 ettari ed è dotato di tre piste: quella da corsa di 1400 metri (pensate che in precedenza le piste in Toscana erano tutte da 800 metri), quella dallenamento da un chilometro e una pista dritta per linterval training da 600 metri. Per quanto riguarda le tribune, i posti a sedere sono oltre mille, ma limpianto, dotato di ogni confort, ha una capienza complessiva che sfiora le 5mila unità.
Un gigante polifunzionale, progettato per essere un vero e proprio polo ippico e non soltanto per disputarci le corse. A tale scopo alla destra della tribuna sorge una club house di 820 metri quadrati al piano terra, destinata a giochi e scommesse, 600 metri quadrati al primo piano destinati a cerimonie ed eventi particolari, più altri 250 di terrazza coperta destinata ad un ristorante panoramico. Oltre alla pista di 1400 metri destinata a diventare la più veloce e selettiva dItalia, il nuovo ippodromo dei Pini è dotato di 500 box per cavalli che lo rendono un vero e proprio centro di allenamento con tanto di clinica veterinaria e paddock estesi per garantire il pieno relax dei trottatori. Un punto di riferimento dove ospitare tutto lanno i cavalli in allenamento e insieme corsi per allievi guidatori di cui il settore ha urgente bisogno. Una sorta di università del trotto, indispensabile alla formazione delle nuove leve che intendono lavorare nel settore.
Il nuovo ippodromo dei Pini sembra quindi destinato a diventare il vero polo del trotto toscano, destinato inesorabilmente a togliere spazio alle Mulina di Firenze, ormai in coma profondo. Ma il nuovo impianto maremmano costituirà anche un severo monito per quei presunti imprenditori che pretenderebbero di continuare a gestire gli ippodromi allinsegna dellassistenzialismo.
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