Si riaccende la battaglia sul copyright. "Sono
innamorato del progetto politico federalista, sono un federalista
convinto e quindi mi batto perché il federalismo sia realizzato".
Roberto Formigoni in consiglio regionale si ritrova a guidare la
pattuglia della maggioranza al Pirellone, Lega inclusa, in vista
dell’incontro di oggi con il ministro dell’Economia, Giulio
Tremonti. "Se il presidente Formigoni può dirsi innamorato del
federalismo, come ha fatto quest’oggi, è
soltanto grazie alla Lega Nord" replica il vice presidente leghista
della Regione Lombardia, Andrea Gibelli.
L’aula è stata
convocata in seduta straordinaria e l’oggetto del contendere è la
manovra finanziaria, che sarà nuovamente discussa tra le Regioni e
il governo alla ricerca di soluzioni che ammorbidiscano i tagli alla
Lombardia e alle altre regioni, ripartendoli in modo diverso sui diversi
comparti dello Stato, a partire dai
ministeri che al momento sono passati quasi indenni dalla
sforbiciata proposta da Tremonti. In consiglio anche una delegazione
di quaranta sindaci lombardi che si sono uniti al coro delle critiche,
definendo la manovra "iniqua e insostenibile".
In vista
dell’incontro di oggi, il consiglio regionale ha votato un documento
di Popolo della libertà e Lega che impegna il governatore a
continuare sulla linea di pressanti richieste al governo.
In particolare, si chiede di mantenere le risorse
necessarie all’attuazione del federalismo fiscale, di non diminuire il
Fondo sanitario nazionale definito nel patto sulla salute e di
introdurre parametri di premialità per le regioni virtuose. Tutte
battaglie lanciate da Formigoni nelle scorse settimane.
Il Pd,
che ha messo ai voti un documento più duro, parla di "marcia indietro"
del governatore ma Formigoni ha a sua volta criticato le opposizioni per non aver votato
il provvedimento della maggioranza. Il governatore ha ricordato che
in altre Regioni, in cui il Pdl si trova all’opposizione, sono stati
votati documenti unitari: "Ecco perché la sinistra non vincerà mai
in Lombardia. Eppure in questo consiglio le opposizioni avevano la
possibilità di dimostrare di preferire agli interessi di bottega la
logica del servizio al cittadino, non
l’hanno fatto". Il presidente della Regione,
intervenendo in aula, ha chiesto una "riformulazione della manovra e
una ripartizione più equa dei sacrifici", sottolineando di aver
apprezzato le aperture arrivate dal governo: "Le Regioni italiane e la
Lombardia in particolare sono pronte a fare per intero la propria
parte. Non vogliamo sottrarci in alcun modo alle nostra responsabilità,
ma vogliamo farlo in maniera appropriata e proporzionata rispetto
agli altri livelli di governo".
Formigoni si è trovato a rispondere a un
quesito sulle spese delle sedi di rappresentanza di Roma e Bruxelles e
ha spiegato che la Regione le ha già decurtate e che sono passate dai
474.000 euro del 2004 ai 245.
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