nostro inviato ad Abu Dhabi
Ci sono 17mila litri d’acqua versati da otto cisterne, un italiano e un inglese italianizzato dietro l’ultimo atto dell’avvicinamento Pirelli al mondiale 2011. Sulla pista dell’Emirato, il circuito del pasticcio Ferrari, il gommista italiano prova i suoi polimeri da bagnato e lo fa by night. È la prima volta. Due ore a scaricare acqua sull’asfalto del circuito nord, l’anello ridotto rispetto a quello di gara, e via, alle 18 la Toyota 2009 di Pedro De La Rosa comincia a inanellare giri. Fino alla mezzanotte. E oggi si replica. Considerazione a margine? Speriamo che a Ecclestone, dopo i gp di notte non vengano in mente quelli bagnati artificialmente. Chissà…
Prima e dopo questi insani pensieri, un ping pong di attese e puntini sulle “i” nelle parole del direttore Ricerca e Sviluppo di Pirelly Tyre, Maurizio Boiocchi, e del responsabile dell’attività motorsport e F1, Paul Hembery. Perché c’è molto da raccontare e molto da spiegare. Soprattutto vanno domate, fin dove è possibile, le molte aspettative degli addetti ai lavori. Per esempio quelle griffate Ferrari. Proprio a Madonna di Campiglio, nei giorni scorsi, prima il capo della Ferrari F1, Stefano Domenicali, poi gli stessi piloti della Rossa avevano sottolineato quanto di buono notato nel primo assaggio pirelliano avvenuto in novembre. Domenicali aveva parlato di «pole che conterà meno» e Massa aveva fatto capire di puntare, per risorgere dopo il fallimentare 2010, sulla maggiore aderenza delle Pirelli in entrata di curva.
«Per noi è una grande sfida - ammette Boiocchi - perché la Federazione e i team ci avevano chiesto più spettacolo e noi questo porteremo. Per cui preparatevi a strategie molto diverse. Faremo scelte lontane di mescole (fra le 4 da asciutto: super morbide, morbide, medie e dure) e così costringeremo le squadre ad adottare strategie particolari... Credo proprio che i più esperti e di talento riusciranno a dimostrare la propria abilità nel gestire la decadenza del pneumatico». Dunque, non potrà accadere come in passato che una gomma ritenuta morbida percorra poi 39 giri. Come successo proprio qui ad Abu Dhabi nella gara dell’errore Ferrari. Per intenderci: in quel Gp la mossa del box del Cavallino, di far rientrare presto Alonso, si rivelò fallimentare anche perché le gomme morbide delle rivali in pista durarono ben più del previsto. Questo, ora, non potrà ripetersi. «Per cui, forse, con le nostre gomme sarebbe stato un Gp diverso … però è difficile dirlo» sorride Boiocchi.
Qualche domanda made in England punta infine il dito sull’italianità di Pirelli e di Ferrari: «Qualcuno teme favoritismi? Suvvia, non esiste, tutti i team saranno allo stesso livello e poi, allora, visto che io sono inglese, dovrei tifare McLaren…», ribatte deciso Hembery.
Quanto alle molte attese di Massa, il tecnico britannico è chiaro e ironico al tempo stesso: «Certo che sarebbe un grande spot per noi se vincesse il titolo lui… Però, nel caso, si ricordi di offrire un party a tutta la Pirelli».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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