da Roma
La Cgil «vittima» delle infiltrazioni terroristiche, dicono a sinistra. La Cgil responsabile di non aver fatto prima «pulizia interna», dicono a destra. Dopo linvito del premier Romano Prodi al sindacato perché vigili di più nelle sue file e la notizia di altri 20 suoi iscritti indagati, lUnione difende la Cgil con più forza, affermando che ha gli anticorpi per vincere la malattia di certe sue frange, ma cè anche chi la vede vittima della «freddezza» della maggioranza, come il Ds Carlo Leoni. Mentre la Cdl chiede maggiori controlli al sindacato e Osvaldo Napoli di Fi chiede le dimissioni del leader sindacale Guglielmo Epifani, come segnale per rompere ogni «ipocrisia».
Se nel sindacato rosso c'è un allarme, afferma il presidente della Camera Fausto Bertinotti, «ci penserà la stessa organizzazione, che è di grande sapienza e di grande forza». Daltronde, fa notare il «padre» di Rc, allinvito di Prodi ha già «risposto perfettamente la Cgil».
Anche il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, dice che il sindacato «è una grande organizzazione di massa, ma è forte ed è intenzionato a reagire». Per lesponente Ds, la strategia di un «filone politico, minoritario, delirante» è oggi linfiltrazione nel sindacato. Di «operazione di infiltrazione» parla anche il segretario del Prc Franco Giordano che, sull'invito del premier, ricorda che «il sindacato è stato ed è un baluardo della democrazia nel nostro Paese», come ha detto anche Prodi nella seconda telefonata a Epifani. In quelloccasione, sottolinea il ministro dellUniversità Fabio Mussi, cè stato «un chiarimento». Per Giordano, non si può rimproverare alla Cgil una mancanza di vigilanza. «L'associazionismo e la partecipazione democratica sono il vero anticorpo della lotta al terrorismo che negli anni Settanta fu sconfitto sull'onda di una straordinaria mobilitazione popolare di cui il sindacato è stato uno dei protagonisti indiscussi». Giordano nega di aver sentito, dalla sinistra antagonista, definire loperazione antiterrorismo una «montatura» per distogliere lattenzione da Vicenza ma precisa che, semmai, sarebbe sbagliato. «Abbiamo piena fiducia nei magistrati».
In proposito Luca Volontè dellUdc chiede a Cgil e Fiom di non vaneggiare strumentalizzazioni, ma di fare pulizia, per confermare il valore assoluto del sindacato. «Quanti nuovi espulsi a seguito dei nuovi controlli interni?», chiede.
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