Il fotoromanzo di Sangiuliano. Il ministro caduto tra gossip e stalking

A un mese dalle dimissioni, Gennaro ricompare ad Atreju ed è standing ovation

Il fotoromanzo di Sangiuliano. Il ministro caduto tra gossip e stalking
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Bocciato. Da Maria Rosaria Boccia che già nel cognome portava il veleno. Ci mancava lei, la bionda dama pompeiana con gli occhiali alla James Bond, per trasformare la sonnacchiosa navigazione estiva del governo in un fotoromanzo gettonatissimo. Spezzoni di conversazioni autointercettate, baci rubati e cerotti bene in vista. La faccia sempre più triste del ministro della cultura occupa per settimane il centro dell'arena politica. Gennaro Sangiuliano aveva promesso un incarico, ahimè pure gratuito, all'amante dalle incontenibili pretese intellettuali. Poi fa retromarcia e lei innesca la lite open space: gli italiani ascoltano e osservano con morboso compiacimento.

Rivelazioni, mezze rivelazioni, annunci di rivelazioni: lei distilla il suo tesoretto di registrazioni con perfidia omeopatica. Non può durare, anche se Giorgia Meloni cerca in prima battuta di fare sponda al giornalista prestato alla politica.

Lui coltiva grandi progetti ed è a un passo dall'inaugurare finalmente la Grande Brera che Milano attende da 52 anni, ma i Leonardo, i Caravaggio e i Pellizza da Volpedo vengono sostituiti in corsa da foto di fantomatiche gravidanze, unghie laccate e frammenti scomposti di dialoghi. La Boccia, la moglie di Gennaro, e l'uomo delle istituzioni, ormai goffo interprete di una rivista di avanspettacolo.

Sangiuliano se ne va con la sua

fragilità adolescenziale, lasciando lo scranno all'enigmatico Alessandro Giuli, lei turbina come le farfalle, poi viene inghiottita dall'anonimato.

Gennaro ricompare ad Atreju ed è standing ovation. Dopo la fine, un nuovo inizio.

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