Frau Merkel finisce sotto scacco della sinistra

BATOSTA Nelle regionali tedesche il suo partito ha perso il 10%. Colpa della Grecia e del mancato taglio delle tasse

BerlinoÈ costata cara ad Angela Merkel la crisi della Grecia con le sue ricadute sulle tasche dei contribuenti tedeschi. La Cdu, l’Unione cristiano-democratica, il partito del cancelliere, esce con una triplice sconfitta dalle elezioni nella Vestfalia-Renania del Nord, il land più grande e più popoloso della Germania dove ieri si è votato per il rinnovo del Parlamento regionale. Non solo è il partito che ha perso più voti, oltre 10 punti, ma ha anche dovuto subire l’umiliazione di vedersi superato, seppur di poco, dai suoi avversari storici, i socialdemocratici, e ora non ha più i numeri per rimanere alla guida del più potente e ricco land tedesco che la Cdu ha governato negli ultimi 5 anni insieme ai liberali, anch’essi in forte calo e attestatisi poco sopra la quota minima per essere rappresentati in un’assemblea parlamentare. Un quadro devastante per la coalizione di centrodestra al potere a Berlino con contraccolpi sul piano nazionale perché la perdita della Vestfalia-Renania del Nord significa che la schieramento della Merkel non ha più la maggioranza al Bundesrat, il ramo del Parlamento formato dai rappresentanti delle regioni: un rovesciamento degli equilibri che in futuro obbligherà la Cancelliera a patteggiare con l’opposizione di sinistra praticamente su ogni questione importante.
In ripresa, invece, i socialdemocratici anche se non è chiaro, dato il complicatissimo sistema elettorale tedesco, se abbiano i numeri sufficienti per governare il land insieme ai Verdi, i veri vincitori delle elezioni di ieri che hanno raddoppiato i voti passando dal 6% a oltre il 12%. Significativo anche il risultato del partito di estrema sinistra Die Linke, guidato da Oskar La Fontane, che per la prima volta ha superato la barriera del 5%. Ma il risultato che conta ed è destinato a pesare sul quadro politico è la sconfitta di Angela Merkel. Tutta colpa della crisi della Grecia? Certamente no. Gli elettori hanno votato tenendo presente anche altri aspetti che non hanno giovato allo schieramento di centrodestra al potere sia a Berlino che a Duesseldorf, la capitale del land. Per esempio, la mancata riduzione delle tasse che la Cdu e soprattutto i liberali avevano promesso prima di vincere le elezioni politiche in autunno.
Ma è chiaro che sul voto ha influito soprattutto una parte dell’elettorato, irritato all’idea di dover pagare i debiti dei greci seppure per un valido motivo, quello di salvare l’euro. In un primo tempo frau Merkel si era calata nei panni di difensore a oltranza degli interessi dei contribuenti.

Ma quando ha visto che l’incendio dai Balcani stava raggiungendo il Reno ha cambiato ruolo e si è presentata come difensore degli interessi europei. E cambiare ruolo alla vigilia di un voto è sempre rischioso come dimostrano i risultati elettorali di ieri.

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