
Medici lombardi sempre più in crisi: oltre la metà (il 57%) ritiene la situazione lavorativa insoddisfacente a causa della mancanza di valorizzazione del personale, così più di un medico su due (53%) dichiarano di aver considerato la possibilità di abbandonare la professione. Quasi un terzo (27%) ha dichiarato di aver cambiato lavoro negli ultimi 5 anni e il 26% è intenzionato a lasciare il proprio posto di lavoro nei prossimi 12 mesi.
La crisi della professione medica è quando emerge dall'indagine di Anaao Assomed Lombardia che ha analizzato le percezioni, il grado di benessere e le aspettative dei medici mediante la somministrazione di un questionario ad hoc. A rispondere un pool di 1.369 dirigenti medici e professionisti lombardi, divisi a metà per sesso, di età compresa tra i 25 e i 74 anni e rappresentativo di diverse fasce di anzianità lavorativa (27.8% con meno di cinque anni di anzianità, 26.8% con più di 25 anni di anzianità). L'area professionale più rappresentata è risultata essere quella medica (62.4%), seguita da quelle chirurgica (23.7%) e dei servizi (16.7%).
Dall'indagine emerge come più della metà (57%) degli intervistati hanno lamentato insoddisfazione lavorativa per mancanza di valorizzazione del personale (34%), seguita dalla difficoltà nel mantenimento di un equilibrio tra vita privata e attività professionale (27%) e dagli eccessivi carichi di lavoro (21%).
La metà del campione (49%) ritiene che l'immagine pubblica del medico sia cambiata in peggio. Emerge, infatti, un'utenza meno disposta a fidarsi e affidarsi al professionista. Più del 60% dei medici dichiara che i pazienti lombardi considerano i dottori meno competente (70%) e disponibili sul piano umano (67%) rispetto al passato.
La quasi totalità (93%) teme maggiormente rispetto al passato le conseguenze legali della propria attività professionale, 7 su 10 ha dichiarato di avere più paura rispetto al passato di subire aggressioni verbali o fisiche da parte dell'utenza, mentre il 57% dei partecipanti ha riferito di aver provato timore di essere vittima di tali aggressioni.
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