Tokyo - Fukushima e i suoi reattori senz'acqua di raffreddamento. Ma anche i consumi elettrici troppo elevati che rischiano di paralizzare il Paese con un black out generalizzato. In Giappone non cessa l'allarme dopo terremoto e tsunami, la nazione è in ginocchio. E le ambasciate dei Paesi stranieri, tra cui l'Italia, invitano i cittadaini a lasciare Tokyo e le aree del Nord del Giappone, colpite con più violenza da terremoto e tsunami. Intanto non hanno fine le scosse di assestamento. L'ultima, di magnitudo 5.8, è stata registrata poco fuori da Tokyo, con epicentro al largo delle coste della prefettura di Ibaraki. E si aggrava anche il bilancio delle vittime: tra morti e dispersi si contano ormai più di 15mila persone. L’ultimo bilancio fornito dalla polizia nipponica parla infatti di 5.692 morti e 9.506 persone che mancano ancora all’appello.
Gli Usa: "Noi al sicuro" Il presidente americano Barack Obama ha detto di avere chiesto una revisione completa degli impianti nucleari Usa alla luce del disastro che ha colpito il Giappone ma ha aggiunto che il nucleare è parte importante del futuro energetico degli Stati Uniti. Rientrato l'allarme negli Stati Uniti, dove il timore che le radiazioni arrivino sulle coste occidentali è sempre forte. Secondo gli ingegneri nucleari, però, i livelli di radioattività sono "estremamente alti", ma l'America è al sicuro. "Le emissioni rilasciate dall’impianto - sostiene Kathryn Higley, direttore del dipartimento di ingegneria nucleare alla Oregon State University - non andranno lontano perché non raggiungeranno una quota molto alta nell’atmosfera terrestre". Secondo l’ingegnere gli elementi a favore degli Stati Uniti sono tanti: "La pioggia abbatterà le radiazioni. Ci sono oltre 8.000 chilometri di oceano fra noi e il Giappone. Saranno diluite, si mescoleranno alle onde molto prima che possano arrivare dalle nostre parti". Nel frattempo Gregory Jaczko, il capo della commissione per la regolamentazione del nucleare Usa, ha raccomandato l’evacuazione di chiunque si trovi a cinquanta miglia dall’impianto nucleare, allargando la distanza di sicurezza di sole dodici miglia stabilita dal Giappone. In precedenza Jaczko aveva denunciato la gravità della minaccia posta dalla situazione della centrale nucleare di Fukushima. Secondo gli esperti americani, almeno uno dei reattori della centrale, il numero 4, pone pericoli molto più gravi di quanto riconosciuto dal governo giapponese. Lo scenario più grave, secondo gli esperti americani, è quello in cui tutti i tecnici debbano essere fatti evacuare da Fukushima, lasciando tutte le barre di combustibile dei reattori a fondersi, con la conseguente ulteriore diffusione di radioattività.
L'invito dell'ambasciata L'ambasciata italiana a Tokyo "rinnova vivamente l'invito ai connazionali di allontanarsi dalle quattro prefetture colpite dallo tsunami, dalle prefetture a nord della capitale e dalla stessa capitale". Quanto all'ipotesi radiazioni, le misure "del team italiano effettuate in ambasciata confermano il valore registrato ieri di 0.04 microsievert/ora". Le misure spettroscopiche escludono al "momento la presenza di isotopi radioattivi artificiali". Nell'ultimo avviso sullo stato della crisi legata alla centrale nucleare, l'ambasciata rinnova "vivamente la richiesta di far urgentemente pervenire via e-mail agli indirizzi: consular.tokyo@esteri.it e ambasciata.tokyo@esteri.it i nominativi dei membri del nucleo familiare che sono già partiti, nonché di avvertire, sempre via e-mail allo stesso indirizzo, questa ambasciata nel momento in cui lascerete il Paese". Infine, si legge nell'avviso, "vi preghiamo di segnalarci presenze di italiani temporaneamente presenti e quindi non registrati in ambasciata, se possibile dandoci il loro indirizzo e-mail".
Il problema del reattore 3 La messa in sicurezza del reattore n.3 di Fukushima "é la priorità". Secondo il portavoce del governo, Yukio Edano, l'intervento si rende necessario per la pressione registrata in aumento con uscita di vapore proprio dal reattore potenzialmente più pericoloso, in quanto alimentato con mox, miscela combustibile di plutonio e uranio, particolarmente radioattiva. Edano ha espresso sorpresa per gli allarmanti commenti di Gregory Jackzo, capo della Nuclear Regulatory Commission degli Usa, secondo il quale non ci sarebbe più acqua nella vasca di raffreddamento delle scorie nucleari del reattore n.4, il che comporterebbe il rischio di emissione di radiazioni di alto livello nell'atmosfera. "C'é stato un leggero ritardo nella trasmissione di informazioni alla parte statunitense sull'esistenza o meno di acqua nella vasca di raffreddamento delle barre di combustibile nucleare" ha spiegato Edano.
Gli Usa sul reattore 4 Gli elicotteri dell'esercito giapponese hanno gettato tonnellate d'acqua sui reattori surriscaldati della centrale nucleare giapponese di Fukushima, mentre dagli Stati Uniti è stato lanciato un allarme secondo il quale che la situazione è ben più grave di quella descritta da Tokyo. Secondo gli Usa, infatti, non vi è più acqua, o ve ne è in pochissima quantità, nella piscina in cui si trovano le barre di combustibile usato al reattore numero 4 della centrale di Fukushima Daiici. Le barre, e le radiazioni che emettono, sono quindi quasi completamente, o completamente, esposte all’atmosfera. Il presidente americano Barack Obama ha parlato al telefono con il premier giapponese Naoto Kan, assicurandogli "tutto l' appoggio necessario" da parte degli Stati Uniti. I tecnici che ancora lavorano nella centrale hanno affermato che nel pomeriggio locale di oggi potranno rimettere parzialmente in funzione il sistema elettrico della centrale, cosa che permetterebbe di usare potenti pompe per raffreddare i reattori nei quali la situazione è più deteriorata, quelli contrassegnati dai numeri 3 e 4. La radioattività che fuoriesce da questi e l'alta temperatura potrebbero provocare un' estensione dei problemi ai due reattori vicini, il 5 e il 6.
Niente cannoni ad acqua La tv di stato giapponese Nhk ha detto che a causa delle radiazioni a Fukushima non è possibile utilizzare i cannoni ad acqua. La tv ha aggiunto che le autorità non solo non hanno potuto utilizzare come previsto il camion cisterna equipaggiato da un cannone ad acqua per "bombardare" uno dei reattori di Fukushima, ma hanno anche dovuto ritirarlo dalla zona a causa degli alti livelli di radiazioni. Il cannone era stato piazzato per sparare acqua sul reattore 3 che secondo le autorità costituisce una priorità di intervento perché contiene la miscela combustibile plutonio e uranio, particolarmente radioattiva. Poi due camion speciali dell’esercito giapponese gettato acqua sul reattore 3 della centrale di Fukushima dopo un tentativo fallito di impiegare cannoni ad acqua della polizia. Cinque camion-cisterna dell’esercito sono stati inviati sul posto, carichi di 30 tonnellate d’acqua, per partecipare alle operazioni di raffreddamento del reattore. A differenza dei mezzi della polizia impiegati in un primo momento, questi ultimi permettono di gettare acqua senza che i soldati debbano uscire dal mezzo.
Dopo l'intervento la radioattività nella centrale è aumentata. Intanto, sarebbe quasi conclusa l'installazione di una nuova linea elettrica che potrebbe far ripartire motori, valvole e pompe necessari al raffreddamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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