Il fumo delle cremazioni finisce in aula

I residenti si lamentano per l’odore acre nell’aria: «Si brucino solo bare di legno grezzo»

Silvia Villani

Una nube di fumo scuro che si leva dal cimitero nuovo di Cinisello e pian piano invade la carreggiata, via Cilea e Macchiavelli, diffondendo un odore acre nell'aria. Succede ogni volta che gli operatori del servizio mortuario del Comune accendono il forno crematorio. L'ultimo saluto che familiari e amici danno ai propri cari che preferiscono la cremazione rischia di aprire un fronte di scontro. Alla base dei dissapori proprio il fumo e l'odore che si diffondono nelle vie attorno al camposanto e raggiungono le abitazioni più vicine. «Effetti collaterali» imprevisti che i residenti hanno deciso di portare all'attenzione del consiglio comunale.
A sollevare il problema, il consigliere dei Ds Orlando Fiore, che ha chiesto all'amministrazione comunale di verificare quali siano le cause che portano allo sprigionarsi del fumo e di regolarizzare il servizio in modo che la salma del defunto venga posta in una bara di legno grezzo. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, le esalazioni e il fumo nero sarebbero da attribuirsi ai solventi utilizzati per rendere più lucide le bare. «Non è giusto che noi che abitiamo più vicini al cimitero veniamo continuamente penalizzati», spiegano i residenti.

A scaldare gli animi c’è anche il fatto che il cimitero nuovo di Cinisello offra il servizio di cremazione anche alle amministrazioni comunali vicine. «Nulla in contrario - continuano i residenti - ma chiediamo che il forno venga messo a norma. Evidentemente qualcosa non va. Altrimenti, anche gli altri Comuni si dotino del servizio».

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