Roma - Alla fine quella gaffe gli è costata cara. Nato tutto per fare i compliumenti a un'eccellenza in gran parte italiana, va a finire con le dimissioni di Massimo Zennaro che, questa mattina, ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico di portavoce del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Dopo lo strafalcione sul tunnel finanziato dal Miur per collegare il Cern al Gran Sasso, Zennaro ha consegnato le dimissioni facendo, però, sapere che continerà a svolgere l’incarico di direttore generale del Miur.
A detta del ministero, le dimissioni di Zennaro sono da mettere in relazione alle polemiche sorte, venerdì scorso, alla pubblicazione del comunicato del Miur dopo il successo raggiunto dal Cern con il superamento della velocità della luce. Polemiche riguardanti una frase che faceva riferimento a un fantomatico "tunnel" tra i laboratori svizzeri e i collaboratori del Gran Sasso. "Una polemica assolutamente strumentale" e "ridicola", aveva replicato sabato il ministero. Tuttavia, le polemiche contro la Gelmini si erano subito moltiplicate e avevano fatto il giro dei principali social network. Da Facebook a Twitter: erano sorte come funghi pagine per prendere in giro il ministro e smascherare l'inesistente tunnel che, nel comunicato, si diceva essere stato finanziato dalla stessa Gelmini con 45 milioni euro.
Da qui la decisione di Zennaro di lasciare la comunicazione del ministro, pur mantendo incarico di direttore generale del Miur. Una scelt, quest'ultima, che non è piaciuta alla sinistra che vuole che Zennaro venga sbattuto fuori dal ministero.
"Le dimissioni del portavoce del ministro Gelmini sono un atto dovuto, appare però quantomeno stupefacente che Zennaro, da quanto si apprende dalle agenzie di stampa, manterrà l’incarico di direttore generale del Miur per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione che ricopre dal 2009 per designazione del ministro Gelmini", ha dichiarato la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni ricordando che "già a suo tempo criticammo questa nomina per l’assenza del profilo culturale e professionale di Zennaro. Oggi la sua permanenza diviene oltreché incomprensibile, insopportabile". Insomma la gaffe è tutt'altro che archiviata e la partita tutt'altro che chiusa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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