Se Luca Toni ha una voglia matta di giocare per sfondare il muro dei 100 gol in serie A (ancora due timbri e raggiunge Prati), Gian Piero Gasperini, alla vigilia di Roma-Genoa, ha voglia soprattutto di levarsi qualche sassolino dalla scarpa. «Continuo a sentire che siamo in ribasso, che dobbiamo ancora dimostrare chissà quali cose. Invece se consideriamo l'equilibrio e le difficoltà del campionato, la nostra è una buona classifica. Da una parte della critica non ci arriva la spinta giusta, quindi dobbiamo darcela da soli. C'è sempre voglia di mettere legna sul fuoco, di incendiare...». L'allenatore rossoblù questa settimana non ha gradito alcuni articoli, che mettevano in risalto lo score negativo del Genoa in casa delle grandi. Gasperson si difende e ribatte. «È difficile pensare di andare su certi campi e ripetere le prestazioni che si fanno davanti al proprio pubblico. Questo è un problema che hanno molte squadre. Comunque il Genoa in trasferta ha sempre provato a vincere». Ci proverà anche all'Olimpico, ma guai a parlare di un avversario in crisi perché Gasp va su tutte le furie: «Chi dipinge la Roma come una squadra in grave difficoltà non ha capito nulla. Al di là di qualche assenza, il valore dei giallorossi non si discute. Forse ci si dimentica che hanno battuto l'Inter e che hanno un potenziale offensivo come quello dei nerazzurri o del Milan».
C'è ancora tempo per tornare sui fatti di Italia-Serbia. «Una sorpresa incredibile. Ci siamo resi conto subito che non si sarebbe mai giocato. Il calcio, però, non c'entra nulla. Quando ci sono persone poco raccomandabili per sicurezza vengono convogliate all'interno dello stadio, allo scopo di controllarle meglio. Chi ama lo sport vorrebbe che restassero fuori». Tornando alla Roma, la squadra rossoblù l'affronterà con questi uomini: Eduardo, Chico, Dainelli, Ranocchia («Al Genoa sto benissimo, altri discorsi non mi interessano»), Rafinha, Milanetto, Kharja, Criscito, Palacio, Toni e Sculli. Rafinha ha smaltito il lieve indolenzimento muscolare accusato due giorni fa.
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