Ettore Petrolini e Raffaele Viviani erano uniti da una profonda amicizia. Un giorno i due si scambiarono una promessa: chi fosse sopravvissuto allaltro avrebbe messo in scena una commedia dellamico scomparso. E toccò a Petrolini lasciare la scena per primo, così Viviani scelse di portare in teatro Gastone. Quella di Viviani fu lultima messa in scena della commedia petroliniana in versione integrale che la storia ricordi. Oggi Gastone torna dal 2 al 10 gennaio al Valle, per la regia di Massimo Venturiello, che interpreta lo stesso Gastone, e con Tosca nel ruolo di Lucia. La maschera petroliniana per eccellenza, con la quale si sono confrontati Proietti, Caruso e Sordi, è diventata col tempo una delle massime espressioni della tradizione popolare romana. Ma questa commedia è anche uno spaccato sul mondo del varietà di una volta, in cui Gastone è limpresario superficiale alla ricerca di nuovi talenti, e Lucia è il talento alla ricerca del successo: luno rappresenta per laltro solo un mezzo per raggiungere il proprio scopo. «Io sono una romana doc - dice Tosca -. Questa commedia, di cui Nicola Fano ha riscritto la drammaturgia, rappresenta il recupero delle radici. Gastone mette in scena un mondo del varietà che oggi non cè più». Ma nella commedia non cè solo la rievocazione di un tempo che fu, perché qui si riconfigura lo showbiz di oggi. «Il mio è un personaggio attuale - spiega la cantante-attrice -: interpreto il ruolo di una soubrettina come se ne vedono tante oggi, che cerca il successo a ogni costo». «Gastone è un falso divo, un superficiale, che vive della vana gloria, e da solo se la canta e se la suona - aggiunge Venturiello -. Gastone anche è un personaggio estremamente attuale, fortemente italiano, simile a quelli che oggi ritroviamo allIsola dei Famosi».
Per Venturiello ritrovarsi nei panni di Gastone sembra essere quasi una cosa naturale: «Da bambino guardavo Petrolini in tv mentre recitava Gastone, e mi somigliava a tal punto che ai miei occhi sembrava un mio parente - ricorda lattore-regista -. Credo che Petrolini sia stato un anticipatore e innovatore perché ha inventato un altro modo di fare teatro. Lui e Totò sono stati, senza saperlo, le più grandi maschere del secolo scorso. Quella di Gastone è una maschera che appartiene alla famiglia della commedia dellarte. In questa maschera cè una coincidenza tra modo di essere e fisicità che rimanda a Chaplin».
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