Gemina brinda al futuro di Adr e vara l’aumento di capitale: Benetton socio sempre più forte

Gemina festeggia le nozze Alitalia-Air France in Borsa con un balzo del 12 per cento, portandosi al massimo degli ultimi due mesi. Boom di azioni scambiate pari al 5,7% del capitale del gruppo. Il principale asset di Gemina è il 95,7% di Aeroporti di Roma (Adr) società che gestisce i due principali scali della capitale: Fiumicino e Ciampino. Air France e Cai hanno più volte sottolineato come sia economicamente inefficiente mantenere Malpensa come hub intercontinentale e hanno pronto un nuovo piano che sposterà gran parte delle partenze su Fiumicino. Ottima notizia per Gemina. «Tradotto in numeri, la minore presenza di Cai a Malpensa potrebbe significare una crescita del 28% del traffico di Adr, ovvero 5milioni di passeggeri aggiuntivi all'anno», spiega un analista.
Il boom di acquisti sul titolo è arrivato lo stesso giorno in cui i soci di Investimenti e Infrastrutture, la holding di controllo di Gemina con il 29,3%, hanno incaricato il cda di studiare un aumento di capitale da 115 milioni di euro. Risorse fresche che serviranno a coprire un finanziamento di importo circa pari in scadenza a giugno. Per la holding non si tratta di una piccola cifra, l’intero debito netto è di 150 milioni di euro, ma i soci hanno le spalle forti. Investimenti Infrastrutture è controllata per l’85,4% da Sintonia, della famiglia Benetton, il 10% da Lauro Dieci (fondo Clessidra) e un altro 5% da Unicredit. Dal quartier generale della banca affermano che “non c’è ancora nessuna posizione ufficiale” se partecipare o meno all’aumento di capitale. Piazza Cordusio ha più volte lasciato intendere che tra le partecipazioni in via di dismissione dopo Rcs, Atlantia e Pirelli, ci sarebbe stata la quota in Gemina (5% in II e un altro 2% direttamente nella società quotata).
L’esito dell’operazione potrebbe anticipare gli ulteriori sviluppi della compagine societaria. Lo scorso 15 dicembre è scaduto il patto parasociale della holding e i tre soci si sono impegnati a perfezionare la scissione proporzionale della società entro fine anno, ovvero ad assegnare a ogni singolo azionista la quota spettante in Gemina. Un primo passo per l’addio di alcuni azionisti.

Secondo fonti vicine alla holding, se Unicredit e Clessidra non sottoscrivessero la propria parte all’aumento di capitale non scatterebbe comunque l’obbligo d’Opa per Sintonia, che si è troverebbe al 34,4%. Posizione discutibile. Da prassi comunque ogni qualvolta si presenti un superamento di una partecipazione del 30% Consob valuta il singolo caso.

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