Gemina «fa melina» sulle proposte di Save

Il cda non prende decisioni. Terzo trimestre in rosso, appesantito dai conti Impregilo

da Milano

Save (l’operatore degli scali di Venezia e Treviso e azionista di Gemina con il 10,4%) punta giocare un «ruolo attivo come player italiano in un mercato internazionale in forte sviluppo», ha detto ieri il presidente Enrico Marchi, ma intanto il piano di alleanza industriale presentato a Gemina resta al palo: durante il cda di Gemina che si è riunito ieri per esaminare la trimestrale sono state infatti illustrate le linee guida del piano di integrazione di Save ma non sono state prese decisioni. «È stato presentato il piano per sommi capi ma senza nessuna valutazione né decisione», ha riferito una fonte. Recentemente Marchi aveva incontrato l’ad della società milanese, Pier Giorgio Romiti, per presentargli le linee generali di un’ipotesi di integrazione delle rispettive attività aeroportuali (Gemina controlla indirettamente il 51% di Aeroporti di Roma).
Gemina ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio in corso con un risultato in perdita per 23,5 milioni. Il dato - secondo una nota - è determinato dai risultati trimestrali della controllata Impregilo. In crescita (più 8%) i ricavi del gruppo, per 161 milioni di euro.
Impregilo (che ha comunicato il risultato tremestrale venerdì scorso) ha chiuso i primi nove mesi del 2005 con un risultato ante imposte di competenza del gruppo negativo per 308,1 milioni contro una perdita di 298,7 milioni a tutto giugno e un utile di 64,2 milioni nel corrispondente periodo dello scorso anno.


Save ha invece chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile netto consolidato pari a 9,6 milioni (+36,6%) e un valore della produzione di 123,2 milioni (più 5,3%). Il risultato operativo del gruppo è stato pari a 21,6 milioni di euro (più 14,1%), mentre i passeggeri in transito negli scali hanno raggiunto nei 9 mesi 5,52 milioni di unità (più 4,4 per cento).

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