Avvisi di garanzia in Regione L'inchiesta gira solo a destra


Luigi Morgillo, vice presidente del consiglio regionale, ad esempio aveva ammesso di essere colui che ha inserito la ricevuta di un albergo in una località termale. «Ripeto che non ho compiuto alcun soggiorno alle terme ma di aver infilato per sbaglio nell'elenco dei rimborsi la ricevuta dell'hotel Terme di Acqui Terme relativa alle spese compiute da mia moglie e mia figlia che mi accompagnarono in un viaggio di lavoro - ha ribadito ieri Morgillo. Infatti ero in quell'albergo per conto del gruppo consiliare e lì si trovavano altri colleghi di altre regioni, compreso il sindaco di Alessandria. Insomma, mi sono solo sbagliato a consegnare la ricevuta. Quando la Procura mi chiamerà mi presenterò e saprò spiegare questo qui pro quo». Tanto per citare un caso analogo, alcune spese targate Pd in una pizzeria di una nota località sciistica come Limone Piemonte, prese ad esempio dalle stesse «fonti della Procura» dopo i primi sequestri di documenti, per il momento non hanno ancora prodotto alcun avviso di garanzia. Lo stesso Alessio Saso è chiamato in causa per ricevute emesse nel Basso Piemonte in località termali, mentre chi a sinistra ha fatto pagare alla Regione addirittura un viaggio a Cuba per un collaboratore, al momento è tranquillo.
C'è poi tutta la parte delle spese «gustose». Nel mirino Franco Rocca, «reo» di aver acquistato il giorno di Ferragosto circa 100 euro di pasticcini. In quel giorno erano in programma visite in case di riposo della Liguria da parte del gruppo Pdl. È stato anche scritto in tempi non sospetti (cioè prima delle inchieste) su alcuni quotidiani. Ma a discolparsi sarà chiamato anche Aldo Siri, capogruppo biasottiano, che sotto Natale ha acquistato 600 tra panettoni e pandori alla voce «spese di rappresentanza». «Li ho portati come ogni anno a strutture per anziani e per bisognosi. Altrettanti ne ho acquistati a mie spese - ripete ancora oggi -. Prima di qualsiasi spesa, da neofita, ho sempre chiesto all'ufficio di controllo della presidenza. Anziché fare regali in giro, abbiamo sempre ritenuto di portare qualcosa a chi ne aveva bisogno. Questa storia mi ha fatto piangere. Mi spiace soprattutto per chi mi sta accanto». Fare beneficenza con soldi pubblici non sarà una finezza, ma che un panettone non sia rappresentanza sotto Natale è dura da sostenere. Così come una serie di articoli di bigiotteria acquistati sotto le feste da Raffaella Della Bianca per fare alcuni presenti ad altrettante signore.

Tutti e cinque gli indagati sono formalmente invitati a «comparire per interrogatorio a eventuale discolpa». Appunto, poi magari si discolperanno senza problemi. Ma intanto sono indagati. Loro cinque. Poi forse, anzi certamente, ne arriveranno altri. Poi, forse, certamente.
Diego Pisatcchi

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