C'è aria di rimpasto in giunta comunale. E ci sono assessori che fanno di tutto per essere rimpastati. Intanto il sindaco tira a campare e fa finta di niente. Nel mirino è finita da tempo la professoressa Paola Dameri, esponente di quella giunta di colleghi del sindaco che avrebbe dovuto insegnare al mondo come si governa Genova e che ad oggi non ha ancora lasciato il benché minimo segno, se si esclude ovviamente la trascuratezza della città. E la prof di economia prestata alle Politiche sociali che fa? I fatti suoi. Letteralmente. Nel senso che quando si tratta di parlare dei problemi reali attinenti al suo mandato, usa il tempo a seconda dei dettami della sua agenda.
Ieri mattina, ad esempio, aveva fissati alle 10 una seduta di commissione consiliare per discutere dell'emergenza dei senza tetto. Orario scelto sulla base delle necessità dell'assessore, che già qualche malumore aveva provocato ai commissari. I malumori sono però diventati rabbia e imbarazzo quando la prof ha deciso di invertire il senso del famoso «quarto d'ora accademico». Anziché presentarsi in ritardo, dopo pochi minuti si è alzata e ha lasciato l'aula, fregandosene delle proteste e degli sguardi esterrefatti di chi era stato convocato per cercare di risolvere un problema. Perché l'assessora se n'è andata? Semplice, aveva un altro appuntamento con il collega prof, il sindaco Marco Doria, per una faccenda da sbrigare nei ritagli di tempo.
Si è ripresentata in commissione quasi un'ora più tardi. E soprattutto non ha neppure portato con sé dati concreti, scatenando le ire della minoranza. «Una vergogna incredibile - tuona Lilli Lauro, capogruppo del Pdl -. I colleghi del Pd erano in palese imbarazzo, anche loro scandalizzati per il comportamento dell'assessore. Abbiamo poi chiesto di sapere quanto costa un senza tetto, quanto viene speso dal Comune per dare assistenza a queste persone. L'assessore Dameri non aveva con sé i dati. Ci ha detto che li farà avere quando sarà finito l'inverno e l'emergenza. Come si fa a programmare qualcosa, a valutare soluzioni se questo è il modo di lavorare della giunta».
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