il dibattito in redazione

il dibattito in redazione

2PER VINCERE A GENOVA

Torniamo ai militanti e alla vita di quartiere
Caro Massimiliano, da ormai moltissimi anni Genova si sta dimostrando uno scoglio troppo duro per le forze politiche moderate del centro destra. Anche queste ultime elezioni regionali hanno messo il dito nella piaga sul fatto che il territorio genovese costituisca un punto molto particolare nel perimetro politico italiano. Nel solco della nostra specificità umana locale all’interno del popolo moderato si sta affermando sempre più la corrente di pensiero che disegna nel voto di opinione una possibile variabile positiva e decisiva in grado di cambiare lo scenario cittadino.
Già i militanti, per qualcuno il vecchio modo di fare politica quella delle tessere tanto per intenderci. A questa posizione risponderei che senza i militanti, la famosa e vecchia base, le partite non si vincono ma si retrocede velocemente dalla serie A alla Prima Categoria.
Oggi il nostro Pdl a Genova ha bisogno solo di due cose: umiltà e lavoro. Umiltà nel proporsi alle persone, umiltà nell’ascoltare tutti e tanti Gattuso pronti a rimboccarsi le maniche. Cioè a dire le battaglie si devono combattere sul campo.
Essere elitari o cocciutamente «sentirsi» liberi di fare, di agire e direi anche sentire è un fatto che destabilizza un gruppo di lavoro senza creare collante all’interno dei rapporti umani.
L’umiltà nel voler bene e non di ricercare sempre ed a «qualunque» costo di essere più bravo senza ascoltare la base. Già la base, e qui torniamo ai militanti. Genova ha bisogno dei militanti! Genova ha bisogno del territorio. Genova ha bisogno come il pane dell’attività, della valorizzazione e della responsabilizzazione dei Consiglieri di Municipio come cardine fondamentale di un partito basato sui militanti e non sul voto di opinione. Il voto di opinione da molti viene interpretato come la parolina magica in grado di coprire le carenze del partito politico. Errore! Il voto di opinione serve solo per sopravvalutarsi facendo credere alla gente che si abbina quel 10–20% in più necessario per vincere le elezioni.
Cari amici, torniamo ai militanti ed alla vita di quartiere del partito politico quale contenitore di energie e ricchezze delle persone. Per vincere a Genova ci vogliono i valori tesi alla fratellanza ed all’unione della gente mettendo da parte i distinguo creati dall’individualismo e dalla ricerca di soluzioni improbabili. Parola d’ordine: umiltà, condivisione degli obiettivi e tanta tanta vita di quartiere.
2IL TRANSFUGA

Gli elettori mi premiano

per onestà e lealtà
Egregio Direttore, Le chiedo qualche riga di spazio per rispondere alla lettera della signora Pina Graziano, pubblicata il 10 aprile u.s. e rammentando alla stessa che uno dei più illustri scrittori, nonché poeta ed umanista italiano, tal Francesco Petrarca, già nel 1300 affermava, quasi in maniera profetica (pensando ai giorni nostri) che «il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione».
Intanto mi par di comprendere che facendo certe affermazioni nella sua lettera, la signora in questione non ha assolutamente capito le motivazioni che mi hanno indotto a confluire nell’Italia dei Valori, né, a questo punto, ritengo di doverne dare alla stessa.
Ricordo alla lettrice che il 1º articolo della Costituzione Italiana enuncia che «l’Italia è una Repubblica democratica.... omissis...»: e proprio in virtù della democrazia, il voto degli elettori è libero e nessuno di essi firma «patti di eternità» con un candidato. Ricordo altresì che io venni allora eletto in una lista civica e, quindi, bipartisan.
Quindi, che la signora non accetti il mio comportamento è un suo diritto in egual misura del mio di aver cambiato partito.
Cara signora Graziano, mi spiace per la sua amarezza, ma le garantisco che i miei voti mi hanno comunque seguito in questo «passaggio» nel corso delle ultime elezioni regionali, addirittura sono stati incrementati, perché tutto cambia intorno a noi e in genere gli esseri pensanti cambiano idea quando qualcosa fa cambiare i parametri di valutazione.
E, non ultimo, le voglio anche ricordare che gli elettori, oggi come oggi, vincolano il loro voto sulla conoscenza, sulla lealtà e onestà di fondo dei candidati: questa è la prova che io, seppure confluito in un altro partito, sono rimasto l’identico Franco De Benedictis che i miei elettori conoscono e stimano.
Ringrazio per l’attenzione.
Franco De Benedictis
consigliere comunale Idv
2I PROF. DEL SUD AL NORD

Stesso stipendio

ma stessa cultura
Ho sentito varie volte interviste od altro di vari funzionari, rappresentanti di partiti, prefetti o vice prefetti con evidenti espressioni dialettali e talvolta parole incomprensibili. Mi chiedo dove e come sia finito il «paese dove il dolce SI suona»...
Si vede UN apostrofato, dopo il CHE non esiste il congiuntivo, dopo il SE non esiste il condizionale, al posto di LORO viene detto GLI, insomma anche chi frequenta le elementari ne sa di più e molte volte ne prende esempio, purtroppo. Per non dire di come era arrivato un giorno a casa, veramente scosso, mio figlio che frequentava la seconda superiore di un prestigioso istituto dicendo che la nuova insegnate diceva: ECCHESSE E EPSILONNE e nessuno di loro capiva.
Apprezzo ciò che afferma il preside Scialfa, ma occorrerebbe che i professori che vengono ad insegnare al Nord facessero un corso intensivo a livello universitario di italiano, visto che siamo tutti italiani e quindi ci dobbiamo capire. È giusto uniformare gli stipendi ma sarebbe bene uniformare anche l’istruzione...
Anche nei giochi a premi a volte casalinghe settentrionali con la licenza media, ne sanno di più di plurilaureati meridionali. Grazie per l’ospitalità.
Annamaria Ramò
2FINTE ANALISI

La dirigenza Pdl sempre

lontana dalla gente
Quando, questa mattina, ho letto su il Giornale (FeR pagine Genova 10 aprile 2010): «L’effetto regionali: Il Pdl si confessa...» mi si è aperto il cuore e tra me e me ho pensato: «Stai a vedere che dopo soli venti giorni dalla sventurata batosta il coordinamento metropolitano si riunisce per prendere gli opportuni provvedimenti atti al rilancio del Pdl di Liguria, comunicando anche a noi iscritti/simpatizzanti (comunque elettori) le appropriate, necessarie e non più rimandabili decisioni». Ebbene, pensavo male. Il bravissimo FeR (che deve essersi annoiato molto) riporta: «Un esame rigoroso e, per certi versi, anche spietato dei risultati delle elezioni regionali, pur nella convinzione che il Popolo della libertà e il centrodestra in generale abbiano mantenuto le posizioni...».
Santo cielo, carissimi amici del coordinamento metropolitano, siete tanto occupati nelle vostre attività da non rendervi conto che, noi elettori, ci siamo accorti della randellata elettorale già nel tristissimo lunedì sera (e nessuno di voi, almeno per correttezza, ci ha confortati con un semplice «scusateci abbiamo sbagliato...»).
Facendo due conti dalla chiusura delle urne ad oggi, fanno più di venti giorni e, battimani a parte, sarebbe bene ci spiegaste come intendete agire per il prossimo futuro, cioè già da oggi. Domani è tardissimo. Se non sapete come iniziare, prendete esempio dal nostro presidente, il Berlusca, che riesce a lavorare alacremente ed ogni giorno, nonostante i feroci attacchi dei molti nemici e dei troppi falsi amici.
Grazie a Lei dottor Lussana ed alla Sua straordinaria Redazione.
Enea Petretto
2ANCHE IN TV

Il centrodestra ascolti

le critiche del Giornale
Caro Massimiliano, venerdì scorso ho seguito con interesse lo speciale su Telegenova «Cara Franca ti scrivo» che tu conducevi insieme con Franca Brignola e che finalmente riprende ogni venerdì. Come volevasi dimostrare, è stata una mezz'ora - purtroppo solo una mezz'ora - interessante, dedicata all'analisi del dopo elezioni in cui tu illustravi e difendevi le tue idee soprattutto nei confronti di Biasotti-Burlando. Sul Giornale se ne parla ampiamente in questi giorni, come si parla delle tue critiche mosse a Biasotti nel non riuscire ad emulare nella forma, nelle mosse quotidiane il suo avversario. Tutti noi de il Giornale conosciamo esattamente il tuo punto di vista e personalmente sono pienamente d'accordo con te.
Ma la cosa più sorprendente e bella che è riuscita a scaturire anche dal programma televisivo in questione è la tua schiettezza, coerenza, onestà di fondo che ti fa onore e che ti permette di dialogare con chiunque a testa alta. Il mio non vuole essere solo un elogio personale verso di te, ma un consiglio ai lettori ed ai nostri politici che seguono tali vicende. Ascoltate queste parole oneste, pure, chiare, dirette, mosse soltanto da intelligenza, rigore intellettuale, serietà e non da giochi di potere. Se un Direttore de il Giornale, che è l'unico quotidiano ligure dalla parte del centro destra, fa dei moniti di questo tenore, si permette di dare dei consigli costruttivi, muove delle critiche comunque volenti o nolenti fondate e vere, se un tale Direttore si permette di esporsi in prima linea pur di andare alla ricerca della verità e di convincere i politici locali a pensare di esaminarsi più nel profondo e magari di cambiare strategia, non possiamo pensare altro che, viceversa, in circostanze assolutamente favorevoli e vincenti per il centro destra, egli si prodigherebbe con tutte le sue energie - e ne ha da vendere - a favore e a vantaggio della nostra coalizione, portandola su un palmo di mano. Il messaggio agli indecisi del centro destra ed ai politici del Pdl locale è chiarissimo: abbiamo su un piatto di argento non dico la soluzione a tutti i problemi perché finora la sfera di cristallo o la bacchetta magica non l'ha nessuno, ma una serie di dritte, consigli utili, spassionati da uno stimatissimo Direttore di quotidiano, Massimiliano Lussana, che tra l'altro rappresenta e difende anche i pareri dei lettori che lo seguono ogni giorno e che non chiedono altro di portare un po’ di luce, di verità, di chiarezza, di integrità nel marasma politico attuale. Proviamo ad ascoltarlo. Meditate gente, meditate. Grazie ancora.
Roberta Bartolini
2L’ASSE PDL-LEGA

Fra i moderati non c’è

posto per i fornai
Caro Massimiliano,
in questi giorni ho letto di auspici volti a un riavvicinamento dell’Udc al centro destra. Io, da leghista, auspico che ciò non avvenga e il perché lo spiego non con parole mie ma di Machiavelli: «Non esiste di più difficile da pianificare, niente il cui successo è più incerto, la cui organizzazione è più pericolosa, della creazione di un nuovo ordine di cose. Per l’iniziatore si crea l’inimicizia in tutti coloro che vorrebbero trarre vantaggio dal preservare vecchie istituzioni e si creano semplicemente tiepidi difensori in coloro che vorrebbero trarre profitto dalle nuove». Siamo in procinto di varare, finalmente, autentiche riforme che arriveranno in porto grazie alla sola coalizione Lega-Pdl: tertium non datur; quindi non c’è posto per fornai. Tuttavia auspico che, qualora ciò dovesse avvenire, prima vengano firmati patti certi, tra i quali l’uscita dell’Udc (e dei suoi eletti!) dalla maggioranza di sinistra riconfermata nella nostra Regione. Un abbraccio.
Renzo Di Prima
assessore LNL nel Municipio VIII
2NUOVO CIRCOLO

Vogliamo far nascere una sola Destra
Egregio dott. Lussana, quale promotore del circolo Massimo Morsello di Area Destra, invito tutti coloro che hanno militato nelle file di movimenti di destra, che hanno a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani ad aderire ad Area Destra, convinto che altri cittadini di Genova e provincia non resteranno sordi all’invito di fare nascere una sola Destra che sia credibile, punto di riferimento per una intera comunità per troppo tempo usata, delusa e tradita.
Troviso dott. Mario
coordinatore comunale
Area Destra Genova
2L’APPELLO A BIASOTTI

Un posto a Marcenaro per fare forte Savona
Egregio Presidente Biasotti, la presente per congratularmi con Lei per quanto ha operato per il bene della Regione Liguria e per l'impegno profuso. Ella per il 52 % dei cittadini Savonesi è, e sempre sarà, il nostro Presidente. Non lo è per quella parte di genovesi che nella Sinistra sempre hanno operato per i loro esclusivi interessi di potere.
Savona nella Lista Biasotti ha espresso un nome che ci rappresenta nei nostri valori e nelle nostre aspirazioni, quel nome è Matteo Marcenaro che nelle ultime elezioni, è stato il primissimo tra i consiglieri che l'intero popolo savonese Le voleva porre al fianco.

Io personalmente e con me 1300 elettori orgogliosamente rivendicano la di lui presenza in quel consiglio regionale e chiedono Ella faccia tutto quanto sia possibile perché a quel primo non eletto non venga negato quanto gli è dovuto e che, ancora una volta i Genovesi di sinistra ci vogliono scippare.
Auguri anche alla città di Savona e a tutta la nostra Provincia.
Vito Cafueri
Consigliere IV Circoscrizione
Comune di Savona

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica