Enrico Brignano: «Vi faccio ridere perché fa bene all’anima»

Enrico Brignano: «Vi faccio ridere perché fa bene all’anima»

C'è molta attesa per il nuovo spettacolo di Enrico Brignano, tra i comici italiani più amati degli ultimi anni, a Genova stasera al 105 Stadium. L'attore romano torna con «Tutto suo padre» il nuovo spettacolo in cui racconta le vicende dell'Italia di oggi «diventata una sgualdrina perbene». E racconta i rapporti con le persone più vicine a lui, gli amici veri e i suoi familiari, mette in piazza le difficoltà, gli scontri, la paura di rovinarli e soprattutto di perderli, in un «viaggio» sempre in bilico tra comicità ed emozioni dove il comico accusa e difende l'essere umano, con i suoi vizi e le sue virtù. L'estate 2011 ha segnato la vita di Enrico Brignano: durante una tappa del suo tour apprende della morte del padre. Ed è proprio al padre che ha voluto dedicare il suo ultimo lavoro «Tutto suo padre».
Che ricordo hai di tuo padre?
«Mio padre era un emigrato tunisino ed era cresciuto scalzo: si era comprato il suo primo paio di scarpe in Italia perché qui c’era l'asfalto che in estate scottava e non si poteva camminare a piedi nudi. È morto il 14 agosto, dopo due giorni ero sul palco, la mia bottega, così come aveva fatto lui quando era morto suo padre: dopo due giorni aveva riaperto il suo negozio di frutta. Ed è per questo che lo spettacolo l'ho dedicato a lui».
Cinema, teatro e televisione ti hanno già consacrato come uno dei più brillanti protagonisti della comicità italiana.
«Credo che il pubblico mi apprezzi per la mia schiettezza. Il mio umorismo mette in ridicolo la nostra società di oggi ipocrita e, purtroppo, il più delle volte malsana. Il mio pregio, se così lo posso definire è quello di far ridere anche in un periodo in cui c’è poco da ridere».
Una frecciata alla politica odierna?
«Guarda meglio non parlare di politica, si finirebbe nell'ovvio, nel non fatto, nel marcio, meglio non parlarne. I politici oggi sono accecati dalla seduzione bieca del potere e nessuno pensa al bene comune. Pensa che a volte in certi miei sketch ho fatto nomi e cognomi di politici “non virtuosi” e non mi è neppure arrivata una denuncia. Siamo al fondo, non si indignano neppure, tanto sanno che dico la verità».
Con la tua satira riempi interi palasport, perché è così importante ridere per la gente?
«Perché ridere è una sensazione bellissima, impagabile, è un mezzo per staccare. Fa bene all'anima».
Cosa fa o farebbe bene all’anima di Enrico Brignano?
«Mi fa bene far ridere, il mio rapporto con il pubblico. Una cosa che mi farebbe gioire non poco sarebbe realizzare il mio sogno di andare in America da vincitore. In passato ci andai per vedere com’era il magico mondo degli Stati Uniti».


E com’era?
«Era pieno di immigrati italiani innamorati del loro paese, vorrei fare tv per loro, per capire l'italiano “appuntellato”, per capire questo grande amore che li lega ad un Italia che oggi non è più quella che conoscevano».
Enrico Brignano ne ha fatta di strada: oggi ritorna in teatro con uno show che è un concentrato di comicità che tocca però anche le corde del sentimento, con un originale omaggio di Enrico alla sua famiglia.

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