Il frate che predica contro la sinistra su gay ed eutanasia

Non è solo Don Gallo ad accendere qualche riflettore su se stesso portando i temi dell'attualità politica sul pulpito. La notizia è però che il parroco di Porto Venere ha scatenato il dibattito per una predica decisamente non allineata ai soliti preti rossi e le ha cantate contro le scelte di alcuni partiti del centrosinistra. Inevitabilmente i malumori sono sfociati anche sul solito social network, e la storia, in ogni caso, non sembra finita qui.
Protagonista il giovane parroco di Porto Venere e un gruppo di esponenti politici della zona che non hanno gradito i commenti dal pulpito sul dibattito politico in corso sui matrimoni delle coppie omosessuali e sull'eutanasia. Chi ha sentito la predica di Padre Domenico, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, ricorda bene le recenti parole dure del sacerdote contro gli esponenti del Pd colpevoli di avere politiche a favore dei matrimoni gay e dell'eutanasia. Commenti che hanno dato vita a molti imbarazzi e qualche presa di posizione. Certo, Porto Venere non è nuova a contrasti fra parroco e fedeli, ma sino ad ora la politica era in secondo piano.
Il giovane parroco, un frate, è arrivato nel borgo portovenerese dopo un caldo periodo che ha visto la sede parrocchiale al centro di un vero e proprio scontro tra le varie anime della frazione ligure. Un acceso contrasto sui destini del precedente parroco, trasferito d'ufficio in una struttura della diocesi per gli anziani sacerdoti, che era sfociato persino in un picchettaggio sotto la curia. Oggi però la situazione è più delicata. Infatti, se pur a quanto pare qualcuno ha tenuto basso il tono per evitare nuove fratture, è stato impossibile non notare alcuni parrocchiani, con la tessera di partito del centrosinistra in tasca e una assidua frequentazione della sacrestia, lasciare stizziti una funzione religiosa dopo un commento deciso del sacerdote. Un atto palese e polemico che poi è proseguito su facebook dove i commenti sono stati postati in un gruppo dedicato alla cultura locale. Minacce di rivolgersi «in alto», al vescovo, poi però tutto è rientrato come in una tranquilla bega tra comari paesane, visto che con il caldo estivo diventa faticoso anche il litigare. Del resto l'amministrazione è di centrosinistra ed in primavera si vota, ovvero: «Meglio tenersi buoni gli auspici del campanile sotto il quale molti elettori ex rossi sono soliti riunirsi per le funzioni religiose molto sentite in una comunità così piccola».
Eppure a spulciare il gruppo paesano su facebook non si possono evitare di leggere le prese di posizione dei vari esponenti del Pd che, da assidui frequentatori della parrocchia, hanno vissuto la diatriba da protagonisti. Uno dei responsabili della sede locale, presente alla cerimonia sotto accusa, ha persino scritto nella propria pagina face book: «Me ne hanno dette tante, mi mancavano certi epiteti. Ne prendo atto e ripeto la faccenda non finisce qui». Il riferimento a espressioni forti nei confronti di chi appoggia eutanasia e nozze gay è preciso.
Cosa accadrà a Porto Venere? Rottura totale o solo un buon insabbiamento del caso in vista delle elezioni? Lo vedremo presto, durante la festa patronale di metà estate quando si noteranno le eventuali assenze degli esponenti del centrosinistra tra le fila dei più ferventi e attivi organizzatori parrocchiani.

Di certo, nel caso non sia cambiato nulla, forse la figura peggiore la faranno coloro che non hanno avuto il coraggio (e il dovere) di difendere le proprie idee, per un oggettivo tornaconto elettorale, contro un giovane prete che invece quello che pensa e crede lo ha semplicemente esternato in una predica.

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