(...) a chi ha avuto lazienda distrutta o, comunque, compromessa. Tanto più importante, il gesto, se arriva da chi, come noi imprenditori, era già alle prese, tutti i giorni e da tempo, con una crisi congiunturale pesantissima».
Tanto per cominciare, Percivale dà il buon esempio: «Io devolvo subito 500 euro, e mi auguro che il mio gesto sia seguito da un grandissimo numero di imprenditori, ma anche liberi professionisti, artigiani, commercianti. Sono loro, siamo noi per primi, a comprendere fino in fondo cosa vuol dire avviare e consolidare unattività in proprio, coinvolgere magari familiari e amici nellavventura imprenditoriale, affrontare difficoltà sempre crescenti e venirne fuori con la capacità, limpegno, la voglia di fare. E poi - aggiunge, con voce rotta dallemozione, Percivale - vedersi crollare tutto, letteralmente, non per colpe o responsabilità personali, ma per una calamità naturale, imprevista e imprevedibile». La proposta di raccolta fondi è stata immediatamente recepita dal caporedattore del Giornale Massimiliano Lussana che, come era già stato fatto a suo tempo a favore degli alluvionati genovesi, indicherà nei prossimi giorni le modalità di versamento su un conto corrente dedicato.
Percivale conclude: «Se aspetteremo i tempi dello Stato, le aziende danneggiate faranno fatica a riprendersi. Ma la mia non vuole essere uniniziativa contro lo Stato, ma favore dello Stato, per sentirci uniti nel Paese e superare, tutti insieme, un momento particolarmente difficile».
Intanto, don Valentino Porcile, parroco della chiesa dellAnnunziata di Sturla, appena tornato da Finale Emilia, San Felice sul Panaro e Mirandola (dove tornerà lunedì), lancia un appello: «Di settimana in settimana nascono nuovi bisogni - dichiara -.
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