L’agenzia delle dogane si rifà il look

L’agenzia delle dogane si rifà il look

Una dogana più efficiente e funzionale potenzia e migliora un porto, aumentandone la competitività e garantendone uno sviluppo. È questo quello che è emerso ieri alla Spezia dove si è tagliato il nastro di due importanti infrastrutture portuali: una materiale, cioè la nuova sede della dogana, ed una immateriale, cioè il progetto di rete telematica per la gestione del controllo doganale del traffico e delle merci.
La giornata dedicata alle dogane è iniziata con l'inaugurazione della nuova sede, un edificio dotato di maggiori tecnologie che consentirà di sgravare la città da molto traffico portuale e che garantirà una semplificazioni delle procedure di sdoganamento. Questo traguardo mette in condizioni il porto della Spezia di migliorare i risultati ottenuti nel corso del 2011, in relazione sia ai traffici portuali che alla prevenzione ed al contrasto dell’evasione tributaria e degli illeciti extratributari, oltre che a supportare al meglio tutti i servizi di sicurezza e quelli commerciali per l’utenza. L'obiettivo è quello di migliorare il dato del 2011 dove si è registrata una movimentazione pari a un milione e320mila contenitori (che rappresentano il record storico per lo scalo spezzino, con un incremento di circa il 3% rispetto al miglior risultato precedente di un milione e 285mila). Questo record ha garantito l’ufficio delle dogane della Spezia un incasso di circa un miliardo e cento milioni di euro, con oltre ventuno milioni di maggiori diritti accertati. A tagliare il nastro sono stati il presidente dell’Autorità Portuale Lorenzo Forcieri ed il direttore dell’Ufficio delle Dogane Elvio La Tassa.
«Lo sviluppo delle infrastrutture nel porto della Spezia unito alle semplificazioni delle procedure di sdoganamento - hanno detto i due - renderanno il porto della Spezia maggiormente competitivo nei confronti dei porti del nord Europa sempre più agguerriti nell’attirare i traffici portuali». Il nuovo edificio, realizzato dall'Autorità Portuale, è costato 7,5 milioni, ricavati da fondi propri e da quelli messi a disposizione dall'Anas e da Salt per il potenziamento del porto. È frutto di un accordo di programma firmato il 22 dicembre 1993, all'epoca del governo Ciampi sotto la regia del senatore Luigi Grillo che all'epoca era nella commissione bilancio. Lo ha ricordato anche il presidente Forcieri che parlando del progetto come «opera fondamentale» ha lanciato anche un allarme: «Siamo in emergenza occupazionale, serve investire in questo porto che non chiede nulla di più di ciò che è previsto dal piano regolatore».

Il pomeriggio è stato dedicato ad un workshop sulle infrastrutture immateriali per la competitività portuale che tradotto in semplice vuol dire sistemi tecnologici, informatici, semplificazioni ed innovazioni nelle procedure.

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