«La musica è come droga: non ne posso fare a meno»

«La musica è come droga: non ne posso fare a meno»

Dopo le emozioni che ci regalerà stasera al Carlo Felice Fiorella Mannoia, domani al Politeama c’è Marco Mengoni che ha deciso di cambiare veste al suo «Solo tour» e di svelare al suo pubblico un'altra porzione d'anima, il suo lato più intimista non tralasciando mai la sua voglia di stupire e di emozionare. Sarà, infatti, un tour teatrale che farà della suggestione visiva e sonora il suo punto di forza. «Con questo spettacolo vorrei poter attraversare il passato, il presente e il futuro, un modo per approfondire le emozioni, per raccontare i legami che intercorrono tra le persone che si incontrano e si scontrano, in questo percorso, che è la vita».
Hai già deciso quali cover song proporrai a Genova?
«Non c'è una scaletta vera e propria. Le cover sono talmente tante che decido il pomeriggio stesso. Il mio è stato un esperimento, giusto per il gusto di farle. Ho scavallato molti anni e temi diversi che vanno dal ’67 al 2002. Un viaggio in musica nel quale era impossibile non emozionarsi»
Quali emozioni provi in questo periodo della tua vita?
«Sento il bisogno di calore, mi sento solo. Solo come il titolo del mio ultimo album».
Nel tuo nuovo cd racconti di emozioni forti come nel brano «Dall'inferno».
«È una canzone questa che ispirandosi alla vicenda di Jack Lo Squartatore, canta del tormento interiore di ognuno di noi, del doppio, del senso di inquietudine che alle volte si prova, della sofferenza per un amore, magari non corrisposto. Un modo quasi per esorcizzarla, la paura. Viverla appieno per ritornare “dall'inferno” più forti di prima».
In quale brano ti rispecchi di più?
«Nell'Equilibrista. La canzone inizia con un “vado via”, ecco ora calza a pennello con il mio stato d'animo, me ne andrei via e scapperei lontano.

È un periodo particolare, ho Saturno nel mio segno, devo portare pazienza a breve i miei astri saranno più positivi».
Lontano anche dalla musica? Ma non è il tuo grande amore?
«La musica è il mio grande odio, la mia droga. Non ne posso fare a meno, non posso contrastare il mio istinto. Il mio vero amore comunque è l'arte».

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