L'argenteria della famiglia Spinola torna a casa. E l'evoluzione della tavola dal barocco al neoclassico è servita alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola con la mostra «L'argenteria di casa Spinola» fino al 10 marzo. La collaborazione con il Sovrano Militare dell'Ordine di Malta, in particolare con il Bali Frà Johnn Edward Critien conservatore delle raccolte d'arte dell'Ordine, che per la prima volta ha concesso un prestito del suo patrimonio, ha permesso a Farida Simonetti direttore della Galleria di aprire al pubblico l'intero nucleo di argenti. Argenti inediti appartenuti al marchese Paolo Spinola, che donò allo Stato insieme al fratello Franco, la secolare dimora familiare di Pellicceria.
«Fu per volontà di Paolo che l'argenteria venne donata all'Ordine di Malta nel 1958 - racconta Simonetti -. È una mostra, che come dicono gli inventari, permette di entrare nella sacrestia della Galleria, attraverso la visione di una notevole quantità di argenti conservata e in grado di ricreare il legame tra dimora e arredi». E tra i pezzi più antichi il monumentale piatto con la storia di Colombo creata per Agostino Pallavicino, futuro doge e proprietario del palazzo. Ma la mostra conta anche di coprivivande o «campane» con piatto; di dodici salierini; di un cospicuo servizio di posate con tanto di stemma Spinola con la piccola «spinula»; piatti con scene di battaglia; vassoi; zuccheriere; campanelli; bicchieri e porta mostarda. Ma anche coppie di bracci a due luci, candelieri, caffettiere, zuppiere, bacili, oliera, alzata, servizio di scrittura, lucerna, smoccolatoio, piattini per ostriche e portatovaglioli. Argenteria da tavola, in visione dopo un accurato restauro eseguito da Francesca Olcese, caratterizzata quasi per intero dal punzone «Torretta» che contraddistingue la produzione genovese.
«Fare una mostra sugli argenti non significa soltanto esporre - ha dichiarato Frà John Edward Critien -. Porta allo studio, alla documentazione e alla conservazione, che in questo caso rimarrà patrimonio della città di Genova e dello Stato».
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