Pur di insultare il Pdl la sinistra vota contro le sue stesse proposte

Pur di insultare il Pdl la sinistra vota contro le sue stesse proposte

(...) È quanto hanno esplicitamente detto, senza neppure farsi troppi problemi, i consiglieri di sinistra per bocciare un ordine del giorno presentato da Carla Boccazzi, capogruppo Pdl al Municipio III. La sua era una proposta assolutamente priva di connotazioni politiche e cercava di porre un freno ad una piaga che sta rovinando molti cittadini. Soprattutto era un'iniziativa che ne ricalcava una portata avanti dal Pd e, all'epoca, approvata all'unanimità (quindi anche con i voti del centrodestra), e che tuttavia era rimasta lettera morta.
Carla Boccazzi chiedeva un intervento delle amministrazioni per limitare l'eccessivo fiorire di case da gioco e sale scommesse. Un intervento che, ricorda la capogruppo, «a detta degli stessi amministratori, potrebbe restringere le maglie larghe della legislazione che a livello nazionale lasciano ampio margine alla nascita di queste sale da gioco legali». Parole di buon senso, che non accusavano nessuno né facevano valutazioni politiche. Eppure parole alle quali la sinistra ha risposto con una raffica di insulti. Il rappresentante di Rifondazione comunista ha incomprensibilmente tirato in ballo persino la vicinanza di certi partiti alla dottrina della chiesa. Per poi spiegare il voto contrario solo con il fatto che l'ordine del giorno era stato firmato dal Pdl. La liberalizzazione del settore, accusa Rifondazione, «è stata voluta da chi oggi piange lacrime di coccodrillo mentre monetizza lucrosamente il disagio sociale. Ovviamente non mi riferisco ai signori colleghi consiglieri, brave e conosciute persone, ma al manipolo di gangster a cui fa capo il loro partito». Eccolo lì. Impresentabili, fuorilegge. Indegni di fare proposte, anche se serie. L'odio, il razzismo politico della sinistra porta a non valutare gli argomenti, a non votare per il bene dei cittadini ma contro il nemico.
Anche gli altri rappresentanti della maggioranza si sono allineati all'emarginazione di chi non può essere abilitato a fare proposte, solo perché espressione del Pdl. Gli esponenti del Pd, incredibilmente pronti a votare contro loro stessi visto che avevano appena sostenuto le identiche posizioni qualche mese prima, hanno usato la scusa dell'ultima sala giochi non autorizzata in Comune. In particolare citando il fatto che madrina dell'inaugurazione sarebbe dovuta essere Nicole Minetti. Come a dire che le case da gioco sono tutta roba del Pdl.

Quasi una sorta di compassione è stata invece mostrata da Sinistra Ecologia e Libertà, pronta a concedere a Carla Boccazzi almeno il fatto di aver fatto un ordine del giorno «in buona fede». Quasi fosse una colpa.
Il problema è che per la sinistra è davvero una colpa pensarla in maniera diversa. L'avversario? Sempre impresentabile.

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