Imu al minimo sulle prime case (4 per mille) e stangata in arrivo sulle abitazioni sfitte (10,6 per mille). Il Consiglio comunale di Chiavari approva le aliquote già anticipate alcune settimane fa dal sindaco Roberto Levaggi. Lo fa in un clima che odora ancora di campagna elettorale nonostante siano ormai passati i «fatidici» cento giorni.
Un po'impolverati rispuntano persino i volantini distribuiti in città tre mesi fa: «Promettevate di tenere la tassazione al minimo, non mi pare il 10,6 per mille lo sia», osserva l'agostiniana Silvia Garibaldi. Votano contro, insieme a lei, Valeria Leoni e Giorgio Canepa.
Ma la vera notizia è che sull'Imu la maggioranza incassa il sì del centrosinistra, con Giorgio Viarengo e Alessandra Stagnaro. Pdl e Pd di nuovo uniti come nei giorni del ballottaggio. Inevitabile, dunque, che l'onda lunga delle elezioni continui a farsi sentire. Retaggi elettorali che si inaspriscono al momento di approvare il bilancio preventivo e quello pluriennale: «Vi abbiamo lasciato un avanzo», puntualizza Garibaldi. «Veramente abbiamo debiti coi fornitori che superano i nove milioni di euro», risponde il sindaco Levaggi. Che poi illustra il piano triennale delle opere pubbliche, con l'impianto fotovoltaico alla scuola materna di Ri, la riqualificazione di villa Rocca e la ristrutturazione di piazza Mazzini in cima ai suoi pensieri.
Tutto a posto? Figuriamoci, c'è da mettere il bollino agostiniano: «La maggior parte delle opere inserite nel programma sono state avviate da noi», afferma Garibaldi. «Le elezioni sono finite, le avete perse, il popolo ha già dato il suo giudizio», replica tra lo scocciato e il serafico Emilio Cervini. Per un pomeriggio Chiavari è tornata indietro di qualche mese.
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