Già arrivate tremila prenotazioni per scoprire i «segreti» del Toti

Ieri la presentazione alla stampa. Il 7 dicembre inaugurazione col presidente Ciampi. Dall’8 il via alle visite

Igor Principe

Ad accogliere il visitatore sono Turiddu a sinistra e Ianuzzu a destra. A loro modo marinai, malgrado non vestano divise. I due, infatti, sono i motori diesel Fiat MB 820 (1040 cavalli in tutto) che facevano navigare il sommergibile S-506 della Marina Militare Italiana, ormai noto come «Toti». Il prossimo 7 dicembre, presente il presidente Azeglio Ciampi, quel pezzo di storia italiana (militare, navale e tecnologica) si aprirà al pubblico. Più precisamente, il giorno di Sant'Ambrogio sarà dedicato alla riapertura istituzionale; dal giorno successivo, sarà a disposizione del pubblico.
Per ora, il Toti è «ormeggiato» all'esterno del padiglione ferroviario del MuseoScienza. Vi fervono i lavori della cosiddetta musealizzazione, termine ufficiale che sintetizza le attività necessarie per trasformarlo da distruttore di nemici (era infatti un SSK, Submarine-Submarine Killer) a innocuo pezzo da museo. «Attenzione, però - precisa Fiorenzo Galli, direttore del MuseoScienza -, non lo stiamo plastificando, ma vogliamo mostrarlo ai visitatori nelle sue esatte condizioni operative».
A meno di un mese dal termine delle operazioni, condotte da Fincantieri, il grosso è già sistemato. Ed è stato mostrato in anteprima alla stampa. Si entra da tre quarti di coda, attraverso un'apertura creata - al pari dell'uscita - per evitare ai visitatori di calarsi nel corpo del Toti dall'alto, come faceva l'equipaggio. A dare il primo benvenuto, sulla sinistra, è il motore elettrico che alimentava l'elica; quindi, a destra, la sala macchine, prima delle tre tappe del percorso. Vi troneggiano Turiddu e Ianuzzu, che introducono alla sala comando. Circondato da un dedalo di pulsanti, in un ambiente che evoca con forza la miglior cinematografia di genere, il protagonista è il periscopio, funzionante e puntato sui tetti del Museo. Infine la sala siluri, alle cui pareti si addossano cassettoni che, a tirarli, si rivelano brande.
«Sono arrivate circa 3mila richieste di prenotazione - dice Michele Perini, presidente del Museo -. Ognuna di esse avrà una prelazione sulla metà degli ingressi giornalieri, circa 170».


«Un gioiello, il cui fascino e i segreti potranno essere finalmente svelati agli occhi di tutti grazie all’iniziativa, al lavoro di squadra e alla volontà di tutti - ha commentato il vicesindaco De Corato, che ha indicato in 300mila euro il costo dei lavori per sistemare il sommergibile -, interni ed esterni all'Amministrazione, per realizzare l'impresa eccezionale: il trasporto del Toti dal porto di Cremona al museo».

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