Roma - Ministro Sandro Bondi, siete già all’opera per fare un inventario dei beni culturali lesionati?
«Sì, ci siamo attivati subito anche se c’è tantissimo da fare: è un lavoro davvero gigantesco».
Musei, monumenti, siti archeologici, chiese: un patrimonio di inestimabile valore. Da dove si inizia?
«Si parte dalla valutazione del danno e si prosegue con la successiva messa in sicurezza degli edifici lesionati e pericolosi».
Un lavoro immane: possibile fare una stima dei tempi?
«Ci vorranno anni per ristrutturare, consolidare, ricostruire. Ma prima vengono le persone, i feriti, gli sfollati e solo in seguito gli immobili. Siano questi opere d’arte o no».
In molti l’hanno apprezzata: non s’è precipitato sui luoghi della tragedia. Come mai?
«Ho preferito non intralciare in alcun modo i soccorsi».
Quando andrà di persona in Abruzzo?
«Appena mi darà il via libera Guido Bertolaso, l’ottimo capo della Protezione civile. Appena passata la fase acuta dell’emergenza sarò lì, in prima fila, a gestire la ricostruzione».
È impossibile fare adesso una valutazione del danno in termini economici?
«Per ora è prematuro ma stiamo già lavorando in questa direzione».
Ma i soldi ci sono?
«Il ministero ha stanziato immediatamente dieci milioni di euro per l’emergenza cui oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stati aggiunti altri 5 milioni di euro per la ricostruzione del sistema museale».
Il sì è arrivato dal Consiglio dei ministri?
«Sì, è una decisione concordata con il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ed è finanziato con le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate».
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti avrà un bel da fare a reperire quattrini. Si parla di alcuni miliardi di euro: una cifra davvero importante. Sperate anche in donazioni private?
«Sono fondamentali. A questo proposito il ministero dei Beni culturali ha attivato un conto corrente postale per raccogliere le eventuali donazioni che ci auguriamo essere tante e generose. E nei prossimi giorni sarà attivo anche un conto corrente bancario».
Versamenti dall’Italia e dall’estero immagino.
«A questo proposito ho appena chiesto l’autorizzazione agli altri ministri e al sottosegretario Gianni Letta di poter inviare negli Stati Uniti Mario Resca, consigliere del ministero da me guidato, per prendere più contatti possibili oltreoceano e coordinare gli eventuali versamenti».
A proposito di estero: sarebbe percorribile la strada di far adottare un monumento a qualche Paese amico?
«Come idea sì ma non ne abbiamo ancora parlato».
C’è un immenso patrimonio di chiese, basiliche, cattedrali che, ferito a morte, va curato e salvato.
«Ne ho appena parlato con il ministro degli Interni Roberto Maroni e il presidente della Conferenza episcopale italiana, l’arcivescovo Angelo Bagnasco: siamo tutti disponibili a lavorare a un protocollo d’intesa con la Cei per intervenire sull’immenso patrimonio da salvare».
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