Gilardino ultimo colpo di un super mercato

Franco Ordine

L’antipasto è quasi pronto: mercoledì sera, a Trieste, nella città di Rocco, le tre grandi del calcio italiano sono già in campo, l’una contro l’altra apparecchiata, per assaggiare i sapori forti di una stagione tutta da godere. Inter, Juve e Milan, impegnati nel trofeo Tim, rispondono all’appello dello sponsor influente e anche alle attese di un mercato che sta dettando la rotta, sulla spinta del fattore economico. Le tre regine sono destinate a diventare sempre più grandi e a scavare il solco rispetto alla concorrenza che può e deve annoverare non solo l’Udinese smantellata per bisogni di bilancio o la Samp capace di potenziare l’organico senza spese pazze, ma chiamare a far parte del plotoncino anche la Fiorentina di Toni e Frey e il Palermo di Caracciolo e Makinwa.
Prima di sedersi dinanzi alla tv, mercoledì notte, per vedere come finisce il primo duello a tre, bisogna prender nota degli affari conclusi e di quelli in dirittura di arrivo. La Juventus, già in testa alla classifica per dieci mesi uno scudetto fa, ha esploso il botto del calcio-mercato. Aveva un anello debole nella catena di centrocampo, il partner di Emerson, e lì ha proceduto a puntellare tutto lo schieramento con l’arrivo di Patrick Vieira. Servirà a rifare parte del battaglione nero, ribattezzato così da Galbiati, vice di don Fabio, ai tempi di Milanello. L’Inter ha compiuto il progresso più atteso: ha messo alla guida del gioco uno specialista del ruolo, Pizarro. Con il cileno e i prossimi arrivi di Samuel e Figo, la Real Inter può dare la scalata al primato della classifica. Voci spagnole prevedono per oggi un Moratti in partenza per Madrid: appuntamento con Perez. Ma l’interessato ha smentito. La Roma è legata alla sentenza del Tas, il tribunale sportivo internazionale: se riacquistasse la libertà di manovra sul mercato, bene, altrimenti deve continuare a stringere i denti e a rifare il contratto a Cassano. Come la Roma, c’è la Lazio a soffrire di ristrettezze economiche.
Il Milan ha messo nella scuderia un bel cavallo, Jankulovski, ha cementato il centrocampo con Vogel ma il suo spessore è legato all’arrivo o no di Gilardino.

Con Gilardino il suo attacco, nonostante l’incertezza legata al recupero definitivo di Inzaghi, può essere considerato atomico. Senza Gilardino, tutto dipende dalla resa di Vieri e dai suoi umori, variabili come il tempo nell’oceano. Oltre che dall’utilizzo intelligente del turn over, banco di prova del prossimo Ancelotti.

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