Pechino - «Stoppa» ha urlato quando ancora non sapeva che tutto sarebbe stato inutile. «Stoppa, figlio mio» ha ripetuto papà Morandi quando ha visto Matteo roteare in aria per l’uscita finale e atterrare perfetto, stoppando senza tremori la gamba che avanzava in cerca di equilibrio. La stessa scena si era ripetuta qualche minuto prima quando «stoppa, ragazzo, stoppa» aveva urlato papà Morandi alla fine dell’esercizio dell’altro azzurro, Andrea Coppolino.
Impeccabili i due azzurri degli anelli, ma sia per l’uno che per l’altro, come un film mandato in onda due volte di seguito, la stessa scena, lo stesso risultato: lo sguardo felice di Coppolino che gli muore in bocca quando sul grande monitor dell’Indoor Stadium compare il punteggio: 16.225. Quarto e addio medaglia. Stessa sorte poco dopo per Morandi, 16.200 e sesto posto. Un attimo di felicità per entrambi, sicuri di aver fatto bene e poi il grande gelo.
Fatto sta che due cinesi sono medaglia d’oro e d’argento, un ucraino ha la faccia di bronzo e i nostri due ragazzi lo sguardo triste di chi non ne può più. Scordatevi però la tensione isterica della scherma, la delusione stampata sui nostri signori degli anelli è figlia di uno sport di sofferenza, per cui vien fuori pacata e composta. «Chi giudica è umano» sussurra Coppolino, «sono soddisfatto della mia Olimpiade, ma facendo bene mi sarei aspettato qualcosa di più. Troppo quanto dato all’atleta ucraino, il terzo posto lo meritavo io e provo rabbia per questo; tanto più che sono abituato a cose simili... Certo, a una Olimpiade essere derubato così fa proprio male. Anche Chechi un attimo fa mi ha detto che il bronzo lo meritavo io... Se sono preoccupato per Igor Cassina e la sua gara? È diverso, alla sbarra è difficile commettere errori, alla sbarra vince chi resta in piedi per cui lo spazio per i giudici è ridotto. E Igor resta ancora il numero uno...». Torna su di sé: «Peccato davvero, per un momento avevo davvero pensato di essere in medaglia». Come lui Matteo Morandi: «Il secondo cinese non meritava proprio, non hanno riconosciuto il nostro valore, evidentemente la scritta Italia sulla tuta non piace ai giudici». «Coppolino doveva essere d’argento», sbotta ancora Maurizio Allievi, l’allenatore azzurro, «e bronzo Matteo, al posto di Vorobiov. Sono felice solo per la loro prova, perché sono stati grandi e ci meritavamo molto di più. Non voglio fare polemiche come nella scherma, ma la medaglia era nostra».
Le polemiche stile scherma le fa invece il presidente federale Riccardo Agabio: «È uno scandalo, anche Petrucci è rimasto a bocca aperta, voglio una verifica per capire dove hanno tolto a Coppolino quei 9/10, voglio un confronto con la prestazione del cinese Wei Yang», ovvero il secondo classificato. Perché il primo, Yibing Chen, il suo bravo oro se l’era meritato.
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