"Giochi, pattinaggio in Fiera. Poi sarà uno spazio eventi"

La Fondazione Milano-Cortina boccia l'Oval di Torino: "Non viene usato da 12 anni, che senso ha riattivarlo?"

"Giochi, pattinaggio in Fiera. Poi sarà uno spazio eventi"

«Un maxi padiglione, di dimensioni uniche in Europa, che potrà ospitare fiere che finora non trovano spazi adeguati, eventi sportivi e concerti». È la legacy, l'eredità dei Giochi olimpici che tanto sta a cuore al Cio, lasciata dalla conversione di due padiglioni della Fiera di Rho in unico «palazzetto» per ospitare la pista per le gare di pattinaggio di velocità alle Olimpiadi invernali del 2026. Dopo il passo indietro di Baselga di Pinè il progetto proposto da Milano è in sfida con Torino, che ha offerto l'Oval dei Giochi 2006. Ma ieri il Chief Games Operations Office della Fondazione Andrea Francisi, intervenendo in Commissione comunale, ha sottolineato «il progetto a Rho ha una legacy estremamente importante, Fondazione Fiera sosterrebbe l'investimento, con zero fondi pubblici, e alla fine si troverebbe un padiglione unico in Europa, aumenterebbe l'appeal commerciale e potrebbe ospitare eventi sportivi e di intrattenimento. Ricordo che il concetto di lascito dei Giochi è importante per il Cio e non ho esitato a ricordare che l'Oval dal 2009 non è mai stata usato. Non so quanto senso abbia ripristinare un impianto abbandonato da 12 anni, è un fatto oggettivo».

Il derby Milano-Torino è alle battute finali, mercoledì prossimo si terrà la Cabina di regia presieduta dal ministro dello Sport Andrea Abodi e delle Infrastrutture Matteo Salvini per esaminare l'esito della comparazione tra i due impianti. «Il Piemonte ha fatto una proposta, io ho sempre detto che bisogna fare quella che costa e impatta meno» ha detto giorni fa Salvini. Mentre Abodi si è spinto più in la: «Il ghiaccio si svolgerà tutto a Milano e la Fiera è una valida soluzione», posto che «la decisione finale spetta al Comitato e al Cio e sarà presa entro il 18 aprile».

Il voto finale spetterà alla Fondazione Milano-Cortina, il cda si riunirò appunto il 18. Ieri sulla stampa torinese sono usciti titoli ottimisti sull'ipotesi Oval dopo il sopralluogo in Fiera dei tecnici della federazione internazionale sport su ghiaccio. Ricostruzioni ridimensionate però da Francisi, presente all'incontro e «più tardi abbiamo fornito le risposte e sgombrato ogni dubbio. È stato un incontro molto positivo, ci siamo soffermati molto sulle tematiche della climatizzazione e deumidificazione, hanno partecipato tre aziende specializzate di Olanda, Canada e Germania per abbiamo chiamato per avere un primo livello di informazioni sulla fattibilità della pista temporanea. Fiera ha proposto di unire due padiglioni eliminando un muro centrale e spostando una serie di colonne per creare spazio sufficiente per la pista, lavori assolutamente non complicati come viene descritto in alcuni articoli. Il ghiaccio deve essere estremamente perfetto e abbiamo assicurato lo standard. Stiamo immaginando anche di anticipare i test event e di organizzare una gara giovanile prima dei Giochi». Per la Fondazione «in termini di budget e operatività la scelta più vantaggiosa è Milano, organizziamo già tanti servizi per le altre venue. Trasferire gare in un'altra località aumenterebbe i costi. E il Cio a differenza di quanto ho letto non ha posto veti». Affermazioni di peso visto che il cda «è l'unico ente che potrà decidere ogni eventuale variazione del masterplan».

Il sindaco Beppe Sala ha già chiuso seccamente le porte a Torino, il governatore Attilio Fontana ieri ha ribadito che «il nostro progetto è assolutamente migliore.

Credo ci siano gli ultimi sussulti di chi vuole in qualche modo rientrare dalla finestra dopo essere uscito dalla porta». Il dg del Comune Christian Malangone, nel cda della Fondazione, aggiunge che Fiera «aveva in mente da tempo di realizzare un maxi padiglione per ospitare anche eventi diversi e potrà concederlo come sponsorizzazione».

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