Città del Vaticano - Benedetto XVI in Giordania avrà fra i suoi primi
appuntamenti una visita al centro Regina Pacis, centro di
accoglienza per handicappati. "I più poveri fra i poveri" li definisce
monsignor Salim Sayegh, vicario episcopale per la Giordania del
patriarca latino di Gerusalemme in un’intervista diffusa da
Terrasanta.net, periodico on-line della Custodia francescana di
Terra Santa. "La Giordania - spiega mons. Sayegh - ha dati impressionanti:
almeno il 10 per cento degli abitanti sono portatori di handicap
anche se le stime ufficiali sono molto più basse. Verosimilmente
però mezzo milione di giordani hanno un problema di disabilità. Ci
siamo detti anni fa: cosa possiamo fare? Apriamo un centro che si
prenda cura di alcune decine di persone... Lo abbiamo fatto ma poi?
Il problema è che molti hanno vergogna di dire che hanno un figlio
disabile".
Prima tappa fra i disabili "Allora - aggiunge il vescovo - abbiamo deciso di andare
contro corrente, la cosa fondamentale è sensibilizzare le famiglie, se
avremo guadagnato le famiglie avremo vinto la guerra. Il fatto è che
le famiglie cristiane sono solo il 3 per cento. Allora abbiamo pensato
a un lavoro che coinvolgesse anche le famiglie musulmane". "Non è stato facile - afferma mons. Sayegh - convincere i cristiani
a parlare di handicap e uscire dalla paura; e non è stato facile
convincere i musulmani di poter lavorare insieme. Ma alla fine è
nato un primo gruppo composto da famiglie cristiane e musulmane,
nella città di Akaba. E adesso ci sono gruppi in almeno dieci città; si
tratta di persone attive nell’aiuto e nella sensibilizzazione. Si
incontrano per parlare dei loro problemi e fanno delle marce in cui,
con striscioni e altoparlanti, animano la città e lanciano messaggi
che possano svegliare chi ha paura".
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