Sì ma basta non fermarsi qui: Giorgia Palmas è stata una velina di Striscia la notizia e stop. Sarebbe una noia. Lei poi ha fatto altro, crescendo, e smentendo pure i soliti bla bla immancabilmente srotolati sulle ragazze di Antonio Ricci. Precisiamo: dal 2002 al 2004 era la velina mora di fianco alla bionda Elena Barolo, entrambe giovanissime ed entrambe, non c’è neanche da dirlo, sdoganate sul piccolo schermo da una grande bellezza. Però poi non si è fatta accartocciare dal gossip (solo modiche quantità) e si è concessa la scelta giusta: selezionare le offerte. Ha condotto su Raidue, ha recitato nella serie tv Carabinieri, è stata protagonista con Ale&Franz di Buona la prima su Italia Uno ed è pure diventata mamma di Sofia (il padre è il centrocampista Davide Bombardini) che ha due anni ed è l’unica a farle realmente sorridere gli occhi: «Mi ha fatto scoprire energie che non credevo di avere». Una parte ora le sfrutta anche su Comedy Central di Sky facendo l’inviata, da lunedì, nel «Comedy Tour», che quest’anno si ribattezza «Risollevante» ed è una sorta di Zelig nomade per i comici sul serio, quelli che sanno far ridere anche la gente in piazza.
Però, Giorgia Palmas, questa non era facile da prevedere: lei che gira l’Italia con un plotone di comici.
«Mi piace l’idea di spiarli dietro le quinte, di seguirli con attenzione durante i loro spettacoli e vedere l’effetto che fanno».
È la prova del nove per chiunque: la platea feroce che non dà scampo già al primo errore.
«E io racconterò tutto: le loro battute efficaci che fanno davvero ridere. E quelle che invece non hanno raggiunto il risultato sperato. E poi voglio svelare il rovescio della medaglia».
Ossia?
«Sfatare il luogo comune che i comici siano sempre allegri anche dietro le quinte. Anche per questo il Comedy Tour è un programma che mi sembra innovativo, non solo, come dice il titolo, “Risollevante”».
L’ironia talvolta è troppo volgare. Specialmente in Italia in questo periodo.
«Io non sono naturalmente per la censura. Ma di sicuro bisognerebbe limitarsi di più».
Allude a show sboccati e violentissimi come quelli di Daniele Luttazzi o Sabina Guzzanti?
«Ma no, in realtà il problema non è solo quello. Non sempre vale che le parolacce equivalgono a volgarità. Ci sono sketch che magari sembrano più “puliti” ma sotto sotto portano con sé una volgarità di fondo ancora più violenta».
La Pupa e il Secchione, ad esempio?
«L’ha detto lei ma non nego».
Non è una sentenza troppo autoassolutoria per una (ex) velina?
«Non direi proprio. Intanto io non sono Santa Maria Goretti ma ho fatto scelte precise in questo senso».
Ad esempio?
«Le proposte di lavoro non mi sono mai mancate. Ma io, anche se ho fatto un calendario, non ho mai avuto la presunzione di apparire a tutti i costi».
La sua ricetta?
«Non faccio vita mondana. E non ho agenti particolari. E sono una donna normale».
Come chi, ad esempio?
«Ilary Blasi. Non è diversa da quello che si vede in tv: è un po’ buffa, si fa prendere in giro».
La maternità fa bene alle showgirl.
«A me sicuramente sì».
Ilaria D’Amico si è lamentata che le neomamme sono penalizzate in tv.
«Diciamo che Ilaria e io non abbiamo molto da lamentarci. Però senz’altro l’Italia, sotto questo punto di vista, è un po’ indietro».
D’altronde siamo ancora fermi allo slogan: le veline sono tutte oche.
«Quand’ero con Ezio Greggio ed Enzino Iacchetti non me la sono mai presa per le critiche».
A proposito: li rivede ancora?
«No, non li vedo più: ma rimangono i miei punti di riferimento».
Anche le critiche sono sempre le stesse.
«Ma sa cosa le dico? Quello che i critici e i giornalisti hanno chiamato “velinismo” non racconta come sono davvero le veline. Quindi che senso ha offendersi?».
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