Giorgio Faletti «Cronenberg farà “Io uccido” intanto ritorno a fare l’attore»

De Laurentiis ha pagato 700mila dollari i diritti del bestseller

Sul tavolo della Baldini Castoldi Dalai, casa editrice di Giorgio Faletti, ci sono gli ultimi aggiornamenti dei dati di vendita dei suoi due romanzi: Io uccido è a cinque milioni di copie fra l’Italia e l’estero; Niente di vero tranne gli occhi è a quota due milioni, prima ancora delle traduzioni. E il trend promette benissimo, visto che l’edizione originale, quella cartonata, quella che costa di più, per intenderci, è già arrivata al triplo delle copie di Io uccido. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a capolavori.
Un successo editoriale simile, ovviamente, ha scatenato i cacciatori di diritti cinematografici. Tanto che la vicenda del film tratto dal thriller di Faletti è diventato un thriller a sua volta.
Faletti, non è che il prossimo romanzo che vuole scrivere è la storia di uno scrittore che vende i diritti del suo romanzo per farci un film e poi, visto che il film non esce mai, diventa un serial killer?
«Il prossimo romanzo sarà...».
Sì, lo so. Sarà ambientato in Australia.
«No, quel progetto è rinviato. Il terzo libro, che ho già completamente in mente, e che ho già iniziato a scrivere, sarà ambientato in Arizona, un thriller i cui protagonisti sono indiani della tribù dei Navajos».
Ma sono quelli di Tex Willer! Vuole già iniziare il tormentone sul prossimo film western tratto dal romanzo di Faletti?
«Mi rendo conto che, a volte, faccio anch’io la figura di quello che passa per strada e, casualmente, apprende notizie sui film tratti dai suoi romanzi. Notizie che, peraltro, sono continuamente superate dagli eventi».
Allora facciamo chiarezza. I film si fanno o non si fanno?
«I diritti per Io Uccido sono stati acquistati da Aurelio de Laurentiis, che sta lavorando sui particolari».
Allora, le faccio io il riassunto delle notizie che sono filtrate al proposito: De Laurentiis ha pagato i diritti 700mila dollari, lo sceneggiatore avrebbe dovuto essere quello di Ufficiale e Gentiluomo, poi ci si è rivolti anche a Davide Ferrario, la coproduzione sarà internazionale e coinvolgerà Stati Uniti e alcuni Paesi europei e per il regista si pensava a Bruce Beresford, l’autore di A spasso con Daisy...
«Visto che lei è così informato, saprà anche che il 13 ottobre, Beresford ha spiegato all’agenzia di stampa Ansa che ci sono stati molti contatti e telefonate con De Laurentiis per parlare della trasposizione di Io Uccido, ma che non si è arrivati ad alcun impegno preciso».
Vuol dire che il regista sarà Beresford oppure no?
«Sarà Cronenberg».
Quello di La Mosca e del Pasto nudo? Si fida? O controllerà passo passo il film?
«Mi sono riservato una supervisione, sono solo consulente perché sono troppo coinvolto dal mio libro. Ma penso che un regista debba agire in tutta libertà su un’opera letteraria».
Anche perché è già scritta come una sceneggiatura, con tanto di divisione in scene. Non trova di averlo agevolato molto?
«Me l’hanno detto in molti che ho una tecnica di scrittura cinematografica. Ma, nonostante questo, è chiaro che non tutto può entrare nei film. Sono curioso anch’io di vedere cosa verrà sacrificato».
Almeno una parte se la sarà ritagliata. Magari quella del protagonista?
«In passato ho ripetuto che mi sarebbe piaciuto vedere George Clooney e Jack Nicholson fra gli interpreti. Ma, certo, un cameo non mi dispiacerebbe».
Sa già in quale ruolo?
«No, sentiremo il regista. Piuttosto, so il ruolo che mi piacerebbe recitare nel secondo film, quello tratto da Niente di vero tranne gli occhi».
Altro tormentone?
«No, anche in questo caso i diritti sono venduti. Li ha presi la Fox. E il ruolo che desidererei è quello del padre della commissaria, il signor Martini, che fa il ristoratore in via dei Gracchi a Roma, vicino al Colosseo».
Quindi ha voglia di tornare a far l’attore?
«Lo farò anche da protagonista. Ma solo perché ho trovato un copione che mi piaceva, altrimenti fare il cinema un po’ mi annoia. D’inverno perché sono freddoloso, d’estate perché mi allontana dall’isola d’Elba».
Il suo curriculum cinematografico non è esaltante: ho trovato Grunt! con Andy Luotto, la fiction Mediaset Colletti bianchi, Miracolo italiano di Enrico Oldoini e Elvjs e Merilijn di Armando Manni. Niente Oscar, insomma.
«Il nuovo film, che uscirà a marzo, mi piace molto. È una commedia garbata, romantica, leggera, che si chiama Notte prima degli esami e racconta la storia di un gruppo di ragazzi dal momento in cui finisce la scuola all’inizio della maturità, con la canzone di Venditti come colonna sonora. Mi sono divertito tantissimo, ho recitato molto rilassato e credo anche di averlo fatto bene, proprio per questo.

Anche perché non sono un amante dei vari Vacanze di Natale e Picnic di Pasqua».
Ma il suo regista, Fausto Brizzi, ha sceneggiato Natale sul Nilo, Merry Christmas e Bodyguards. Dov’è l’errore?
«Fidatevi, Notte prima degli esami è davvero leggero e gradevole, mai volgare. Va visto».

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