Giornale.it e Iulm vi raccontano il Fuorisalone: capelli-occhiali, bottiglie-collane e forni-sedie

Mobili, design e creazioni bizzarre. Zona Ventura-Lambrate ospita le creazioni dei giovani designer del Royal College of Art. Un viaggio tra opere futuristiche, incontri di culture e tortini di mele caldi VIDEO La bicicletta che crea gli oggetti / Dalla bottiglia alla collana / Il forno che scalda le terga / Arredamento low cost

Giornale.it e Iulm vi raccontano il Fuorisalone: 
capelli-occhiali, bottiglie-collane e forni-sedie

Una bicicletta che sfrutta l’energia solare per creare sculture in bioresina. Occhiali da vista fatti con capelli umani. Collane ricavate da bottiglie di plastica. Lampade a forma di albero realizzate con pneumatici. Un videogioco che prende vita. No, non siamo in un film di fantascienza, è tutto vero. In via Massimiano 6, zona Ventura-Lambrate, tredici ragazzi del Royal College of Art di Londra presentano le loro creazioni alla mostra RCA Intent. Qui le parole d’ordine sono recupero dei materiali e costo zero. Come spiega il senior tutor Gareth Williams “le opere non sono pensate solo come oggetti per l’esposizione ma sono destinate alla produzione in serie, per consentire ai materiali di scarto di entrare nuovamente nelle case della gente. Ogni progetto pone domande oltre che dare risposte, incoraggiando la discussione e il dibattito intorno al tema dell’incontro tra scienza e design”. Proprio per facilitare il dialogo con il pubblico gli studenti sono a disposizione dei visitatori per domande e chiarimenti. Dall’incontro con uno di loro emerge infatti l’importanza della socialià all’interno di questi progetti: “durante il cammino verso Santiago giaravo con la mia bici attorno alle piazze dove i bambini giocavano a calcio, fabbricando per loro piccoli trofei in bioresina” racconta Jorge. “Il contatto con le persone ha restituito nobiltà ai materiali di scarto che utilizzavo, il risultato finale è un oggetto a impatto zero e unico, perché arricchito da un’esperienza sempre nuova”. La socialità è inoltre il motore di un’altra iniziativa che trova spazio in un angolo dello stesso capannone. Public Pie nasce da un’idea di Maaike, una ragazza olandese appassionata di cucina. Il forno in cui cuoce le sue deliziose torte di mele scalda anche la seduta di una panchina, su cui i clienti possono conversare e osservare i cuochi al lavoro.

La possibilità di trovare un gustoso ristoro favorisce lo scambio di idee ed opinioni creando un clima di condivisione, stimolante sia per gli artisti che per i visitatori.

Marco Mugnaioli
Marta Eleonora Rigoni

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