È il giorno di «Auto Europa 2011» In 41 si contendono il premio

FirenzeLuci puntate sulla regina del 2011: è attesa in serata la proclamazione dell’«Auto Europa», clou della tre giorni di «Viva l’Auto», la kermesse fiorentina su presente e futuro del comparto, tra mobilità sostenibile, economia e sicurezza. Al prestigioso riconoscimento assegnato dalla giuria degli oltre 200 professionisti dell’Uiga (Unione italiana giornalisti automotive) e giunto quest’anno alla 25ma edizione, concorrono 41 vetture poste in commercio dalle case tra il 1° settembre 2009 e il 31 agosto scorso. Diverse per caratteristiche, segmento di appartenenza e target di riferimento, le candidate rappresentano la prima linea di una produzione in rapido divenire tecnologico e funzionale. «Auto Europa 2011» si prefigge di premiare il più riuscito mix di originalità, prestazioni, sicurezza ed ecocompatibilità, unite alla completezza della dotazione e a un congruo rapporto qualità/prezzo.
L’elenco dei modelli in lizza annovera innanzitutto le novità dell’anno del gruppo Fiat (Abarth 500 C, Alfa Romeo Giulietta e Punto Evo) accanto alle italo-cinesi Dr1 e Dr2, Dacia Duster, Škoda Yeti e Superb Wagon, Seat Ibiza St ed Exeo St; tra le candidate d’Oltralpe, ecco Citroën C3 e Ds3, Peugeot 5008 e Rcz, Renault Wind e Mégane Cc, mentre la rappresentanza più nutrita è delle case tedesche che partecipano al contest con Bmw Serie 5 berlina, Gt 5 e X1; Audi A5 Sportback, A8 e A7 Sportback; Opel Astra e Meriva; Porsche Cayenne; Volkswagen Touareg; Mercedes Benz Classe E cabrio e Sls Amg; a quest’ultima s’affiancano in gara due supercar di casa nostra, Ferrari 458 Italia e Maserati GranCabrio. Sono poi in competizione anche Ford S-Max e Galaxy; Kia Venga e Sportage; Jaguar Xj; Hyundai ix35 e Land Rover Discovery 4; e, ancora, Nissan Navara e Pathfinder; Toyota Auris e Volvo S60.
Nel corso degli anni la palma di «Auto Europa», che ha assunto una valenza di sempre maggiore rilievo per il mercato, si è mostrata un buon viatico per consolidare il successo della vettura vincitrice. Nell’Albo d’oro del premio, attribuito nella scorsa stagione alla Peugeot 3008, Fiat ha iscritto sette volte il proprio nome, così come Citroën, seguite nel ranking da Alfa Romeo che ha trionfato in quattro edizioni, mentre Audi e Peugeot hanno messo a segno una doppietta ciascuno.
Troppo spesso demonizzata in modo pretestuoso e tuttora stretta nella morsa di una crisi strutturale, l’auto è e resta un simbolo di libertà e di autonomia, rappresentando altresì importanti e indiscutibili valori di carattere socioeconomico: gli stessi che la manifestazione «Viva l’Auto» ha saputo rilanciare e che ora le case, come sottolineano i giornalisti dell’Uiga, devono trasferire all’opinione pubblica ribattendo con fermezza alle accuse pretestuose. Ciò che è emerso in modo chiaro e forte nei ripetuti appuntamenti che hanno punteggiato la kermesse, coinvolgendo operatori dell’automotive, esperti di settore, costruttori e istituzioni in un confronto serrato, con il corollario delle numerose iniziative rivolte al grande pubblico. Chiunque oggi e domani può provare in anteprima nell’area Eco Car alcuni tra i veicoli più «verdi», percorrendo le strade di Firenze: vetture a gas, ibride ed elettriche, queste ultime destinate a rivoluzionare la mobilità urbana; e pure seguire, nell’aula didattica al centro di piazza Ghiberti, i workshop dell’Aci, le sessioni di guida sicura tenute dagli istruttori del team di Andrea De Adamich, nonché mettersi al volante dei simulatori della Fondazione Ania o partecipare ai test sulle emissioni organizzati da Dekra. Restando in tema di formazione, «Viva L'Auto» ha visto il debutto della prima borsa di studio destinata ai nuovi manager della distribuzione automobilistica: i laureati under 35 che operano nelle concessionarie possono concorrere a due posti, rispettivamente al maschile e al femminile, del master course Advanced Dealer Program organizzato dalla Luiss Business School in collaborazione con la società di consulenza Areté Methodos presieduta da Massimo Ghenzer.


«Viva l’Auto», infine, fa parte dei progetti sviluppati nell’ambito della Carta Europea della sicurezza stradale e come tale ha ottenuto i patrocini del ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze.

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