Città verde e blu, Vienna. Verde perché parchi, giardini, boschi, colline a vigneto rappresentano la metà del territorio comunale. Blu perché venata dal Danubio, dal Donau Kanal e dal Wien Fluss, «piste» pulitissime d'acqua dolce bordate di siepi, vie ciclabili, perfino spiagge. In questa stagione è possibile scoprire la capitale austriaca senza mai abbandonare il verde e il blu. S'inizia dai giardini barocchi Augarten, «luogo di delizie» degli Asburgo. Qui si esibirono Mozart e Beethoven. E qui hanno sede la scuola e il collegio del Coro dei Piccoli Cantori e, nuovo, il centro concerti MuTh (www.muth.at). Poco oltre, il museo delle Porcellane Augarten (dal 1718) con le collezioni storiche fino all'odierno design. Accanto, il punto vendita. Ci si siede nel dehors, vista giardino, del ristorante Décor (+43.1.2123888), raffinato, specialità come la zuppa d'aglio selvatico con code di gamberi di fiume. Case '800 bordano Obere Augartenstr. che si apre su un quartiere silenzioso.
Ottimo il ristorante Skopik & Lohn, interno con ramage dipinti da Otto Zitko; esterno con sedie in alluminio e paglia; piatti come Wiener Schnitzel di vitello o Rindgulasch. Si sbuca poi nella Karmeliterpl., chiesa secentesca e Wundertuete, bijoux in cotone intrecciato firmati Nolz. A fianco, il Karmelitermarkt, mercato di frutta e verdura che si anima la mattina, specie di sabato. Ci si siede en-plein-air da Madiani con cucina georgiana o da Kaas, menu a 12 euro e gustosi formaggi e insaccati. In Praterstr., Saba Song in un loft délabré vende i suoi vestiti in fibre naturali, quadri e mobili di design, e in Taborstr. l'Hotel Stefanie (www.schick-hotels.com; doppia da 160 euro) è albergo d'atmosfera dal 1870 in un palazzo settecentesco.
Giardino dei divertimenti dal 1766 è il Prater con la ruota panoramica in ferro, risposta viennese alla Tour Eiffel, e gli sterminati ettari di verde con attrazioni e passeggiate. A ottobre (ma già si vede) s'inaugurerà la Facoltà di economia, 90.000 mq - il Campus Wu, biblioteca, appartamenti, locali - su cui si sono impegnati nomi come Zaha Hadid. Incantevole il Donau Kanal, raggiungibile con l'ottocentesca metro U4, decori di Otto Wagner. Il desiderio di mare dei viennesi si manifesta qui alla massima potenza. Ecco, su una riva, la spiaggia del Tel Aviv Beach, sdraio, ombrelloni, menu da stabilimento balneare. O, sull'altra, Motto am Fluss (+43.1.2525510): sopra, caffetteria con terrazza sul Donau Kanal; sotto, ristorante vintage anni 50, cucina interessante a ottimo prezzo. Più avanti, Holy Moly Badeschiff, dello chef stellato Christian Petz: piatti di perfetta semplicità. Herrmann Strand è la spiaggia chic, sabbia al quarzo, sere animatissime.
A un passo, la Cassa di Risparmio, capolavoro di Otto Wagner. Si bordeggia il Wien Fluss, il fiume di Vienna (scorre poi sotterraneo), che taglia - in un itinerario romantico con strutture liberty in ferro di Ohmann - lo Stadtpark, verde impeccabile. E' l'unica parte preesistente all'ottocentesco Ring, la circonvallazione voluta dall'imperatore, su cui affacciano musei, università, edifici nobili, tra cui Palazzo Hansen, inaugurato a marzo come lussuoso Hotel Kempinski (www.kempinski.com/wien; doppia da 340 euro con colazione), atmosfera rarefatta anni '20-30, architetto B. Podrecca; i ristoranti Die Kueche ed Edvard, chef Philipp Vogel.
Seguendo il Ring, ecco Burggarten, parco con serra art nouveau che ospita la casa delle farfalle, delle piante tropicali e la brasserie Palmenhaus, vetrate e decorazioni strabilianti, e in lista filetti grigliati di pesce. Si passeggia «bucando» giardini e siepi intorno ai musei d'arte. Poi il Belvedere, complesso barocco con il palazzo superiore e tele di Klimt, Schiele, Kokoschka
e il palazzetto inferiore con esposizioni temporanee (fino al 13.10: «Il Simbolismo austriaco»). Tra i due - in morbido pendio, fontane e statue - il giardino, il parco Schwarzenberg, l'Orangerie, l'orto botanico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.