Con il Giro d'Italia al posto di "Ore 14" la Rai si fa male da sola

Gli appassionati di ciclismo lunedì si sono goduti il Giro d'Italia anche senza i commenti dei telecronisti che aderivano allo sciopero dei giornalisti Rai

Con il Giro d'Italia al posto di "Ore 14" la Rai si fa male da sola
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Gli appassionati di ciclismo lunedì si sono goduti il Giro d'Italia anche senza i commenti dei telecronisti che aderivano allo sciopero dei giornalisti Rai. La diretta della corsa (dalle 13,37 alle 16,15) è stata seguita su Raidue da 676mila spettatori con il 6,4 per cento di share, saliti al 12,5 per il Giro all'arrivo. Ma, in silenzio o con le chiacchiere, la domanda resta. E se la fanno sui social centinaia di spettatrici irritate: perché mettere il Giro al posto di Ore 14, il programma di approfondimento di cronaca di Milo Infante, quando esiste un canale dedicato allo sport? Perché sospendere per tre settimane una trasmissione seguita ogni giorno da un milione di persone (soprattutto donne) con circa il 9 per cento di share di media? Non sarebbe più logico aggiungere all'ottimo ascolto di Ore 14 quello del Giro con un vantaggio per entrambe le reti? Invece lunedì su Rai Sport a quell'ora andava in onda - con tutto il rispetto - il biliardo... Insomma, nonostante la tv pubblica si stia avviando a una riforma da media company che dovrebbe ragionare ad ampio raggio su tutti i canali e le piattaforme, per certi aspetti resta ancorata alle vecchie logiche: l'evento deve andare sui canali generalisti.

Il che non porta neppure vantaggio al pomeriggio di Raiuno, anch'esso seguito da un pubblico più femminile: La volta buona della Balivo ha conquistato poche delle spettatrici in uscita da Ore 14, arrivando al 15,8 per cento di share. Quindi urge una riflessione dei maghi del palinsesto. Intanto Ore 14 tornerà in onda il 27 maggio.

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