Il giro del mondo in duecento documentari

Ariela Piattelli

Oltre venti paesi lontani, divisi dall’Oceano, da migliaia di chilometri di strada, e da culture diverse. Sono i paesi rappresentati da ben 200 documentari che in proiezione al Festival di Palazzo Venezia fino al 29 settembre. Danimarca, Stati Uniti, Giappone, Irlanda, Italia, il Festival propone una panoramica globale delle forme del documentario contemporaneo.
Si parte dalle ore 18 con proiezioni no stop fino a notte inoltrata (ingresso gratuito), le sale monumentali di Palazzo Venezia diventano così il teatro di concorsi dedicati al documentario, eventi speciali e mostre. Molti tra i film in programma hanno davvero dei soggetti curiosi e allo stesso tempo autorevoli: il 15 settembre la sezione del concorso internazionale dedicato all’arte inaugura con il film «Il lungo viaggio» di Andrej Khrzhanovskij (Russia) che ha come come soggetto i disegni originali di Federico Fellini. In concorso un documentario dedicato ad un altro grande regista della storia del cinema, «Francois Truffaut. Une Autobiographie» (lunedì 18 settembre) di Anne Andrei (Francia): il film, attraverso fotografie, annotazione, lettere, ricompone un ritratto corale del regista della nouvelle vague con un inedito Woody Allen che rivela per la prima volta di avere una passione per i film di Truffaut. Fuori concorso «L’Alieno. Conversazioni con Lasse Braun» di Francesco Barnabei che sarà proiettato sabato 16: un ritratto inedito del «padre della pornografia moderna», come è stato definito Lasse Braun negli Stati Uniti. Un viaggio nella storia di uno tra i registi più amati e controversi, che si è fatto portavoce in America e in Europa negli anni ’60 e ’70 della libertà sessuale. Nel 1975 a Cannes, con il suo film «Sensations», Braun ha avuto uno tra i più grandi successi di pubblico che la storia ricordi, replicando per sette serate consecutive.
Il festival ha anche sezioni dedicate all’architettura, alla musica e alla danza e attraverso la forma del documentario queste arti vengono raccontate in modo del tutto originale. Il 22 settembre, per la sezione musica, è in programma l’anteprima nazionale di «Rize» del celebre fotografo David LaChapelle: girato a South Central, un quartiere definito «ghetto» di Los Angeles, il film è un’incursione nel mondo dell’hip hop, mostrando come a volte la danza, in tutte le sue forme, rappresenti una strada alternativa per uscire dalla spirale della violenza. Ma un festival di cinema che si tiene nella Capitale, non può certo dimenticare i fasti del cinema italiano: oltre a documentari di Carlo Lizzani dedicati a Rossellini e Visconti per celebrare il centenario dei due registi e il documentario sull’alluvione del ’66 «Per Firenze» di Franco Zeffirelli, Festival di Palazzo Venezia presenta una mostra curiosa e imperdibile, «Studio Luxardo. Facce da Cinema».


Per la prima volta si apre l’archivio storico Luxardo, lo studio fotografico che negli anni della Dolce Vita era frequentato dai grandi attori, come Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Anita Ekberg e Vittorio Gassman, ed anche da artisti e registi come Pirandello e Marinetti.

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