Roma - Cade a un chilometro dall'arrivo Deni Menchov. Sul rettilineo di via San Gregorio il pavé tradisce il russo: che va per terra come un bimbo che ha appena tolto le rotelle. Un attimo di sconforto in casa Rabobank. Ma il massaggiatore è una saetta. Scende di macchina con la bicicletta in mano, ci ricarica la maglia rosa a forza e lo spinge per le ultime centinaia di metri che gli consegnano il Giro del Centenario. Altri 21 secondi guadagnati a Di Luca e "la vittoria più importante e bella della mia carriera" come dice Menchov sotto il Colosseo.
Orgoglio Di Luca Spruzzi di pioggia e qualche raggio di sole. Nemmeno il meteo ferma Menchov. E dire che Danilo Di Luca ce l'ha messa tutta. Su ogni metro di salita, nelle volate per gli abbuoni, persino nella crono finale di Roma (che non è esattamente il suo pane). In avvio l'abruzzese spara tutte le sue cartucce sperando di spaventare il russo e ce la fa: al primo rilevamento, dopo 3 km, ha 5 secondi sul leader della corsa. Ma la maglia rosa non si scompone, sfrutta la sua accelerazione poderosa e sui rettilinei prima del settimo km ha già messo la parola fine alle speranze di rimonta dell'italiano. Menchov si riprende 14 secondi di vantaggio e la sicurezza della vittoria finale nel Giro del Centenario.
Riportata la calma, il russo della Rabobank potrebbe gestire fino al traguardo e giocarsi addirittura la vittoria di tappa (che alla fine va al lituano Konovalovas). Arriva la caduta a movimentare l'ultimo chilometro: anche quella gestita alla grande dal russo che ha dominato la corsa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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