Giunta Alemanno, almeno tre tecnici

Un impegnativo cubo di Rubik. Fino alla serata di ieri la composizione della giunta Alemanno somigliava molto al celebre rompicapo inventato dallo scultore ungherese Erno Rubik nel ’74: nove quadrati su ogni faccia, per un totale di 54 quadrati di sei colori diversi. Quando il cubo è risolto, ogni faccia ha i quadrati dello stesso colore. Un po’ come sta succedendo, dopo gli infiniti vertici degli ultimi giorni, per definire chi saranno i dodici assessori che affiancheranno in Campidoglio il nuovo sindaco di Roma.
La soluzione del rebus è quindi vicina. Entro lunedì prossimo - come ha annunciato lo stesso Alemanno - la squadra dovrebbe essere presentata. Fino a quel momento il tempo per divertirsi con i vari incastri non mancherà ma, riunione dopo riunione, ormai le certezze stanno sopravanzando i dubbi: vicesindaco con deleghe destinate a crescere oltre che unico parlamentare presente in Giunta sarà il senatore Mauro Cutrufo (Dca).
Come già anticipato, la pattuglia di Forza Italia sarà composta da Davide Bordoni (alle Attività produttive), Fabio De Lillo (Ambiente) e dall’ex candidato alla presidenza della Provincia, (nonché eurodeputato in scadenza di mandato) Alfredo Antoniozzi, sempre più stabile all’assessorato al Patrimonio.
Nella delegazione di An figurano invece Enrico Cavallari al Personale e Sergio Marchi alla Mobilità, con quest’ultimo che sta già lavorando alla riorganizzazione dell’intero comparto del trasporto pubblico e che troverà una sponda a Montecitorio nel neodeputato Vincenzo Piso (per anni responsabile capitolino del settore).
Schiarite anche sul versante delle quote rosa: a garantire le due presenze femminili previste dovrebbero essere, sempre per il partito di Alemanno, Sveva Belviso (Politiche sociali) e Lavinia Mennuni alla Scuola, con quest’ultima che dovrà però battere la concorrenza di una donna di provenienza azzurra dall’identikit ancora misterioso.
Infine il capitolo tecnici. Sembra sciolto il nodo del super-esperto che si occuperà di Urbanistica, per cui negli ultimi giorni erano circolati i nomi di Gianluigi Nigro (professore a “La Sapienza” e consulente del nuovo Prg) e dell’architetto vicino alla comunità ebraica Gianni Ascarelli: al 99 per cento il successore di Roberto Morassut sarà l’architetto Orazio Campo, docente presso la Facoltà di Architettura de “La Sapienza” e vicino al deputato di An Fabio Rampelli.
Ai Lavori pubblici dovrebbe invece andare un tecnico espresso da Forza Italia. Sicuri infine Ezio Castiglione (ex capo di Gabinetto di Alemanno al ministero dell’Agricoltura) al Bilancio e Umberto Croppi alla Cultura, nonostante quest’ultimo sia reduce dal movimentato incontro di martedì in Campidoglio con Alemanno e Vittorio Sgarbi, appena uscito dalla giunta milanese di Letizia Moratti.

Dopo le frizioni e le polemiche dei giorni scorsi circa un suo possibile ingresso diretto nella squadra, per il noto critico d’arte ora sembra rafforzarsi l’ipotesi della direzione del “Macro” in sostituzione di Danilo Eccher.

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